Sto leggendo Acciaio di Silvia Avallone, finalista l'anno scorso al Premio Strega.
Lettura accattivante, senza dubbio. Poi la storia comincia nel 2001, anno delle elezioni che videro la sconfitta dell'Ulivo e l'inizio del decennio berlusconiano. Quell'anno frequentavo la terza liceo e votai per la prima volta. Nel libro la dissoluzione della sinistra appare sullo sfondo.
Peccato però per quegli stereotipi piuttosto triti sul napoletano che vive di espedienti e furtarelli perché non ama lavorare o della donna calabrese, un tempo bella, già sfiorita a 33 anni perché ignorante e succube di un marito violento. Del resto l'autrice è piemontese.