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Silvio Berlusconi non è il Caimano

Creato il 09 novembre 2011 da Zamax

Vedremo adesso con il maxiemendamento come si comporterà l’opposizione. E anche la Lega. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Ma quella doveva essere la vera battaglia che Berlusconi poteva ancora vincere. Invece quei cretini dei suoi hanno accettato la sfida sul rendiconto, con la solita invincibile debolezza dei destrorsi di accettare inconsapevolmente le parole d’ordine, anche le più ridicole, che vengono da sinistra e dai media politicamente corretti, ovvero dal novanta per cento dei media, compresi quelli estremisti. Ma si può essere più fessi? L’opposizione e i giornali l’hanno dipinta come la prova del nove. Invece di: 1) fare marameo; 2) di dire: “ecchisenefrega, ci prendete per fessi?”; 3) di mostrare indifferenza; 4) di mostrare di non dare programmaticamente nessuna importanza numerica al voto; 5) di mettere in chiaro che la vera battaglia era sul maxi-emendamento e che sul voto sul rendiconto non avrebbero neanche speso una parola in più del necessario; invece di fare tutto questo hanno cominciato a parlare di 314, di 313, proprio come dei bambinetti caduti nella trappola; i cannonieri di Libero e del Giornale hanno sbattuto in prima pagina i traditori e i giuda, così da spingerli ancor più da quella parte; insomma hanno rinunciato a combattere la battaglia decisiva – con l’Europa che ci guardava e le enormi pressioni che ci sarebbero state – facendo dipender il tutto da una scaramuccia tra esploratori.

La grande scommessa – ripeto fino alla noia: non impossibile – di Berlusconi era di resistere, resistere, resistere. Ci credeva. Venuta meno quella non credo che sia attaccato a tutti i costi a nuove elezioni. Che rischia in questo momento di perdere sanguinosamente. Sta valutando. L’uomo è un combattente grandissimo, ma persa la battaglia non perde la testa, e lo crediate o no, all’Italia pensa, molto di più di certi tromboni seriosi. Non si farà travolgere né dalla delusione né dal desiderio di vendetta contro l’opposizione o contro quelli che l’hanno abbandonato. Un governo Monti deve per forza far sua l’agenda europea e questo potrebbe mettere la sinistra in grande difficoltà, più ancora della destra. Sarebbe il colmo se a fargli lo sgambetto infine fosse la sinistra. Le elezioni poi sarebbero meno problematiche per il Pdl. La Lega, storicamente parlando, aveva solo due sbocchi: o confluire nel Pdl, sul modello all’incirca dei cristiano-sociali bavaresi, o isolarsi e alla lunga morire. La seconda ipotesi oggi ha riacquistato molta forza.

In caso di governo Monti una grande soddisfazione comunque potremo togliercela, quando si vedrà il Gran Villano rifatto comportarsi con squisita correttezza nei confronti del nuovo Gran Ciambellano, con gran dispiacere di Nanni Moretti e di tutti gli altri ebeti.


Filed under: Italia Tagged: Mario Monti, Silvio Berlusconi

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