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Silvio è furibondo con Fini. “Voglio la verità su Montecarlo. Villa Casati-Stampa sono affari miei”.

Creato il 06 settembre 2010 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Silvio è furibondo con Fini. “Voglio la verità su Montecarlo. Villa Casati-Stampa sono affari miei”.Dopo gli schiaffi di Fini la risposta di Berlusconi. Lo raccontano incazzato nero, più di una iena un po’ meno di Hulk. Lo dipingono prima lilla, poi rosso paonazzo, poi viola e infine verde, dopo un attacco incontenibile di bile. Cosa si aspettasse Berlusconi da Mirabello non è dato di sapere, quello che è certo è che tutto quello che il suo ex alleato ha puntigliosamente precisato in un lunghissimo (e divertente) discorso, gli è andato totalmente di traverso. E dire che Silvio, indossata la vestaglia da camera, si era messo in poltrona con alla destra un cesto di popcorn e alla sinistra una tanica di Enervit. E mentre un paio di ministre erano intente ad una accurata manicure e una decallizzante pedicure, il Capo guardava incuriosito quello strano popolo di giovani, uomini, donne, anziani e quasi defunti come Tremaglia, domandandosi dove diavolo Fini lo avesse raccattato e quanto gli fossero costati i pullman per il trasporto della truppe cammellate-precettate. Ma già dalle prime battute Silvio si è reso conto che non tirava una buona aria e, dopo aver allontanato con un calcione la pedicure e aver fatto mettere la testa a posto alla manicure, si è lasciato andare a una sequela di improperi che manco i portuali di Genova o gli scaricatori di Trieste. Al “Il Pdl non c’è più”, scandito dal Presidente della Camera, Silvio è sbottato: “Elezioni subito, e senza passare dal via”. Ha preso il telefono e chiamato Bossi che stava giocando a Super Mario Bros. con il Trota e gli ha detto: “Riunione d’urgenza, passiamo ai fatti”. Il che vuol dire “andiamo a votare”. Berlusconi è furibondo. Ha i tratti del viso tirati come neppure l’ultimo lifting era riuscito a fare, e a nulla sono servite le “veline” di Bonaiuti ai giornali e gli inviti alla calma di mons Letta, il Capo ha dato fuori di matto tanto da non essere arrivato neppure alla fine del comizio, quando Fini ha parlato di politica, dando l’ennesima dimostrazione che a Lui della politica non frega una mazza visto che la considera solo il passaggio per arrivare al potere. Berlusconi è nauseato e dice: “Sembra che abbia passato gli ultimi 15 anni su Marte, sembrava di ascoltare Di Pietro. Ma si sbaglia se pensa che io stia qui a farmi ricattare da lui”. Ma l’aspetto che maggiormente ha ferito il Capo è che Fini non abbia detto una sola parola di “verità” sulla casa a Montecarlo. Per Berlusconi, anche lui manipolato dall’informazione dei suoi stessi addetti stampa, il problema vero non era quindi sapere cosa Fini avrebbe detto o fatto all’interno del centrodestra, ma la “verità” sulla casa di Montecarlo. Sarebbe interessantissimo sapere invece da Berlusconi in che modo è diventato proprietario della villa di Arcore dei marchesi Casati-Stampa e di come il suo avvocato di allora, Cesare Previti, sia riuscito a procacciargliela blandendo e truffando un’orfana fin quasi a farsela rgalare. Agli italiani interessano i 65 metri quadri di Montecarlo, Arcore è fuori discussione e poi, c’è il mausoleo di Cascella, mica cazzi.

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