Bello sapere che l'Italia ha intrapreso giudiziariamente la via al socialismo. Magari! Purtroppo però non è così, perché anche senza Silvio e la sua querula Forza Italia, governerebbero i LettaLetta che col socialismo non c'entrano una mazza. Silvio continua a combattere mediaticamente contro un nemico che non c'è, essendo i comunisti simili ai mulini a vento di donchisciottesca memoria o di dalemiana presenza, praticamente evanescenti (meno che nel segreto dell'urna e quando si deve votare contro Prodi). Che volete che diciamo del video messaggio di Silvio di ieri... Tutto previsto, tutto uguale, tutto scontato location compresa. Le stesse foto di allora, gli stessi libri (finti come quelli dell'Ikea), lo stesso uso ossessivo del plurale majestatis, non giornalistico alla Montanelli ma politico, papale quasi. La “nostra” democrazia, la “nostra” libertà, la “nostra” famiglia, la “nostra” Italia che hanno trasformato un significativo, singolare, “mia” in un collettivo “noi” di dubbia efficacia e di pessima resa. Insomma, “Silvio Rewind” come titola ilManifesto, però venti anni dopo, che è come vedere Mick Jagger sul palcoscenico dimenare come un ossesso il bacino simulando orgasmi impossibili. Appesantito, stranamente con qualche capello in più, una imbarazzante fissità nello sguardo semi-commosso (ha provato per tutta la durata della ripresa del video a farsi scendere una lacrima, ma non c'è riuscito), Silvio, ingrassato e imbolsito, ancora con i peli di Dudù sul Caraceni, ha puntato decisamente sulle pensionate e sui pensionati di Beautifull. Tale a quale a Ronn Moss (ma con la mascella volitiva cascante), Silvio è stato l'immagine stessa della sua politica dopo venti anni. Basterebbe mettere a confronto le due riprese per rendersene conto. E se nella prima, quella del 1994, c'era un guerriero dall'occhio di tigre, nella seconda abbiamo visto solo un vecchio fiaccato dalla decadenza fisica e dalle ripetute, ossessive esibizioni di una virilità artefatta e costruita a suon di Scapagnini Pill's. Silvio è patetico. Un personaggio da romanzo d'appendice, uno stanco e sfatto Casanova nella mirabile versione sutherlandiana di Federico Fellini, il regista che accusò Berlusconi di “interrompere le emozioni”. E quello del video sarebbe il “cielo splendente di Forza Italia” che 'O Schiattamuort ha così mirabilmente descritto in quel pollaio che è Porta a Porta? Al massimo, il video di Silvio potrebbe essere paragonato a Rocky VII: un pugile suonato che guarda con rimpianto e malinconia la sua statua al centro del salotto della residenza di Arcore. In Albania gli hanno intitolato una via. In Italia lo si fa con i morti. Il secretaire Epifani ha subito gridato all'eversione. Per la verità sono venti anni che Silvio fa l'eversore. Dov'erano i pidini nel frattempo? A pranzo ad Arcore con famiglia al seguito...
Magazine Opinioni
Silvio eversore? No, solo un patetico signore fiaccato dal potere
Creato il 19 settembre 2013 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Bello sapere che l'Italia ha intrapreso giudiziariamente la via al socialismo. Magari! Purtroppo però non è così, perché anche senza Silvio e la sua querula Forza Italia, governerebbero i LettaLetta che col socialismo non c'entrano una mazza. Silvio continua a combattere mediaticamente contro un nemico che non c'è, essendo i comunisti simili ai mulini a vento di donchisciottesca memoria o di dalemiana presenza, praticamente evanescenti (meno che nel segreto dell'urna e quando si deve votare contro Prodi). Che volete che diciamo del video messaggio di Silvio di ieri... Tutto previsto, tutto uguale, tutto scontato location compresa. Le stesse foto di allora, gli stessi libri (finti come quelli dell'Ikea), lo stesso uso ossessivo del plurale majestatis, non giornalistico alla Montanelli ma politico, papale quasi. La “nostra” democrazia, la “nostra” libertà, la “nostra” famiglia, la “nostra” Italia che hanno trasformato un significativo, singolare, “mia” in un collettivo “noi” di dubbia efficacia e di pessima resa. Insomma, “Silvio Rewind” come titola ilManifesto, però venti anni dopo, che è come vedere Mick Jagger sul palcoscenico dimenare come un ossesso il bacino simulando orgasmi impossibili. Appesantito, stranamente con qualche capello in più, una imbarazzante fissità nello sguardo semi-commosso (ha provato per tutta la durata della ripresa del video a farsi scendere una lacrima, ma non c'è riuscito), Silvio, ingrassato e imbolsito, ancora con i peli di Dudù sul Caraceni, ha puntato decisamente sulle pensionate e sui pensionati di Beautifull. Tale a quale a Ronn Moss (ma con la mascella volitiva cascante), Silvio è stato l'immagine stessa della sua politica dopo venti anni. Basterebbe mettere a confronto le due riprese per rendersene conto. E se nella prima, quella del 1994, c'era un guerriero dall'occhio di tigre, nella seconda abbiamo visto solo un vecchio fiaccato dalla decadenza fisica e dalle ripetute, ossessive esibizioni di una virilità artefatta e costruita a suon di Scapagnini Pill's. Silvio è patetico. Un personaggio da romanzo d'appendice, uno stanco e sfatto Casanova nella mirabile versione sutherlandiana di Federico Fellini, il regista che accusò Berlusconi di “interrompere le emozioni”. E quello del video sarebbe il “cielo splendente di Forza Italia” che 'O Schiattamuort ha così mirabilmente descritto in quel pollaio che è Porta a Porta? Al massimo, il video di Silvio potrebbe essere paragonato a Rocky VII: un pugile suonato che guarda con rimpianto e malinconia la sua statua al centro del salotto della residenza di Arcore. In Albania gli hanno intitolato una via. In Italia lo si fa con i morti. Il secretaire Epifani ha subito gridato all'eversione. Per la verità sono venti anni che Silvio fa l'eversore. Dov'erano i pidini nel frattempo? A pranzo ad Arcore con famiglia al seguito...
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