Silvio, Nicola, Gianfranco, Michele e la corte dei miracoli. Lo strano mondo di Mr. Hyde.
Creato il 22 settembre 2010 da Massimoconsorti
@massimoconsorti
Sorride sornione, Berlusconi, come chi sa di avere un mondo tutto particolare dalla sua. Il mondo di Silvio, che nulla c’entra con quello di Amélie, è un universo composito nel quale abbondano e convivono le categorie umane più disparate, un agglomerato di nebulose alla ricerca di una maggiore trasparenza (mediatica) o di una solida posizione economica, ma poco incline a rispettare le regole del gioco, qualsiasi gioco, tressette con il morto compreso. Mentre sorride, Berlusconi parla, e dice, e inventa, e sceneggia, e continua a girarsi un film che solo grazie alla pletora di comparse di cui si è circondato lo vede ancora come regista. Da quattordici anni spadroneggia e plagia raccogliendo i frutti di un lavoro iniziato molti anni prima e portato avanti con pazienza, scaltrezza, connivenze e soprattutto molti amici ai quali non ha mai lesinato nulla: un appartamento a Milano2, viaggi alle Maldive con le starlette di DriveIn, un posto di responsabilità in Publitalia, Fininvest e Mediaset, una compagnia di assicurazioni, una banca, una squadra di calcio, catene di grande distribuzione reali e on-line, case editrici, giornali, riviste, reti televisive e, soprattutto, ruoli politici. Da un semplice consiglio comunale a quello provinciale e regionale, da un posto al Senato o alla Camera fino ai sottosegretariati e ai ministeri, Silvio è sempre stato prodigo con chi si è prostrato ai suoi piedi, inginocchiandosi di fronte a tanta, leggera e benevolente “grazia”. Quando qualcuno ha provato non a contrastarlo, ma a porre domande semplici e fare ragionamenti elementari proferendo un “Scusi, maestà, posso dire una co…”, lui lo ha interrotto facendolo filmare con i calzini turchese, dossierandolo grazie ai liberti delle sue testate giornalistiche, sputtanandolo pubblicamente con la complicità dei servizi segreti e dei funzionari corrotti. Silvio è diventato il centro di un mondo in cui confluisce di tutto, un immenso delta del Nilo in cui lui è il mar Mediterraneo, nel quale si scaricano i veleni di una politica tutta sul “personale” e per nulla adatta a guidare una nazione. La telefonata fra Fassino e Consorte finisce nelle sue mani (addirittura la sera di Natale) e anche grazie a questa vincerà le elezioni. Marrazzo si sollazza con le trans e il filmato che lo riprende se lo vede in anteprima con sua figlia Marina manco fosse Pocahontas. Boffo tira la corda e gli consiglia di fare un passo indietro con gli scandali sessuali. Ecco pronta l’accusa di omosessualità e di stalking nei confronti dell’ex direttore di Avvenire. Fini alza la testa e spunta la casetta di Montecarlo e tutto questo, c’è da osservare, mentre lui rifiuta di rispondere a qualsiasi domanda comprese quelle che i giudici vorrebbero rivolgergli da un decennio. Sorride sornione, Berlusconi e anticipa che Fli è già a pezzi, che 16 parlamentari voteranno contro l’uso delle intercettazioni telefoniche per il caso Cosentino mentre i risultati del suo vaccamercato cominciano a profilarsi in tutto il loro squallore. Siccome a Silvio piace vincere facile, si è rivolto a tutte le mezze seghe della politica italiana pur di continuare ad avere lo scettro del potere in mano. E dopo aver comprato una sfilza di sfigati che in altri paesi farebbero i clochard non avendo né arte né parte, Silvio sorride sornione all’alba del suo nuovo impero con le spalle coperte da tutti coloro che devono a lui il ruolo che occupano. Vogliamo chiudere questo amarissimo post di inizio autunno dando un’occhiata a quanto sta succedendo in Rai alla ripresa della nuova stagione televisiva. È di queste ore la notizia che il direttore generale ha bloccato lo spot di Parla con me in cui un finto Augusto Minzolini sbeffeggia se stesso e il suo Tg (come ce ne fosse bisogno, nda). Lo spot è fermo sulla scrivania di Masi che ancora non ha dato il via libera mentre stanno andando quelli “istituzionali”, confezionati cioè dalla stessa Rai. Ma sulla scrivania di Catone non c’è solo lo spot di Parla con me, ci sono i contratti che portano di nomi di Serena Dandini, di Michele Santoro, di Marco Travaglio, di Vauro e di tutti quei personaggi che in qualche modo vorrebbero porre domande alla sfinge Silvio. Che Annozero ricomincia domani sera (ore 21.00, Rai2) non lo sa nessuno se non quelli che, raccogliendo l’appello di Santoro, hanno iniziato un passaparola che sa tanto di lotta clandestina a fronte della totale dittatura vigente oggi nella tivvù di Stato. Forse è questa la ragione per la quale domenica pomeriggio ci ha piacevolmente sorpreso l’annuncio fatto, en passant, da Simona Ventura a Quelli che il calcio, sulla ripresa di Annozero. Ma Santoro ha anche detto che, al momento, non ci sono contratti pubblicitari firmati per gli spot da inserire nella sua trasmissione. Questo è forse l’aspetto più grave dell’intera vicenda visto che Masi è un po’ come quel cornuto che per fare un dispetto alla moglie si taglia le palle. Vuole togliere a Santoro anche l’”alibi” delle entrate per depennarlo definitivamente magari subito dopo Natale. È così, che di favore in favore, di ordine dopo ordine, Silvio continua a comandare: o compra o minaccia mentre il suo appannato carisma è ormai buono solo per casalinghe disperate, operai frustrati dalla bruttezza delle mogli, faccendieri rincoglioniti e qualche prezzolato nullafacente. Villa San Martino è sempre stata una immensa corte dei miracoli e di questo, l’umanità sofferente è grata al suo proprietario che non dirà mai come l’ha acquistata.
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