Silvio sfiducia “Passera” e ritorna a giocare. Non c'è più religione, siamo alla canna del gas. E si vota a febbraio.
Creato il 07 dicembre 2012 da Massimoconsorti
@massimoconsorti
Il primo effetto del ritorno in campo di Silvio, si è visto a Piazza Affari, l'unica borsa europea a chiudere con il segno negativo. Il secondo, è stato il balzo in avanti dello spread: 330 sui Bund. Il terzo, la ricomparsa miracolosa di 2232Cicchitto e Gasparri in tv, da Bruno Vespa, a Porta a Porta, più minacciosi e arroganti di prima. Il quarto, la fibrillazione in pura chiave erotica delle sue amazzoni, che hanno ripreso fiato, voce, vita e beltà. Anche quelle che dopo le dimissioni del Capataz, avevano tentato un timido passo indietro. E invece sono tutte in scena, le strafighe di Berlusconi che, per il giorno dell'Immacolata, ha organizzato con loro, e per loro, una festa galante con tanto di burlesque finale ad Arcore. Maria Stella Gelmini, Mara Carfagna, Stefania Prestigiacomo, la sciura Brambilla, Danielona, la Biancofiore-simbolo d'amore, la Bergamini, la Renzulli, l'erede storica del Dux, Alessandra fu Benito, alla notizia del ritorno di Silvio hanno avuto un orgasmo in differita. Perché nulla e nessuno, come Lui, riesce a farle godere solo guardandole negli occhi. C'è molto di erotico, infatti, nel rapporto che lega Berlusconi alle sue amazzoni, un filo rosso che spinge le vergini (ohibò!) guerriere a sentire una scossa che parte dalla punta dei piedi per andare a finire proprio li, dove risiedono le sparute sinapsi che alimentano la loro intelligenza: non stiamo parlando della scatola cranica, ovviamente. La sponda, per mettere in buca la crisi di governo, l'ha offerta Passera (un nome, un destino) che, rispondendo alla domanda di un giornalista sull'eventualità di un ritorno in campo di Silvio, aveva risposto: “Non è un bene per il Paese”. Ecco, se i berluscones avevano bisogno di un pretesto per scatenare l'inferno, Corrado Passera glielo ha offerto su un piatto d'argento. I risultati si sono visti immediatamente alla Camera e al Senato. Il Pdl si è astenuto sul Decreto Sviluppo e su quello del riassetto degli enti locali. A favore hanno votato solo Frattini e altri tre (non stentiamo a credere che fra di loro ci fosse anche Guido Crosetto), mentre al Senato, ci sta pensando Beppe Pisanu a tenere la barra al centro. Così, come per un miracolo invocato direttamente dal cardinale ciellino Angelo Scola che, se potesse, metterebbe al rogo Pisapia e tutta la giunta dei senzadio della sua città, quello che fu il Popolo delle Libertà, si ricompatta sotto il segno di pesce-cefalo Silvio, più ingrillato e allupato che pria. E ora bisogna correre. Silvio non vuole che la Porcellum cambi, troppo alto il rischio di deputati e senatori infedeli. Lui vuole sceglierli uno ad uno, altrimenti potrebbe accadere di ritrovarsi con un centinaio di Scilipoti. Correre significa andare a votare a febbraio insieme alle regionali del Lazio, della Lombardia e del Molise. Correre significa crisi immediata di governo e scioglimento delle Camere ieri, non domani. Correre significa boicottare in tutti i modi il decreto incandidabilità che, a questo punto, il governo potrebbe varare proprio per un dispetto a Silvio. Correre, significa mettere a punto una micidiale macchina mediatica che smonti pezzo per pezzo tutto quello che ha combinato il governo del Professore e, ci potremmo giurare, far passare il Pd e l'Udc del Pierfy il Temporeggiatore, come gli unici due baluardi del Montismo, affondandoli insieme a un governo di affamatori a senso unico. Il fatto è che questo governo è partito con il piede sbagliato, ed è bastato sentire Polillo, a Ballarò, dare del bolscevico a Landini, per rendersi conto di che pasta sono fatti i professori, bravi a demolire il welfare, come altrettanto bravi sono stati a salvare le banche, le ricchezze consolidate, le “caste”. Infangare quel poco di buono che Monti ha fatto, sarà un gioco da ragazzi, perché in questo paese di servi e maggiordomi con la schiena sempre chinata a omaggiare il padrone, basteranno quattro servizi televisivi per far tornare incubi che in molti (non noi), pensavano fossero finiti. Tutta questa storiaccia, però, un aspetto positivo lo ha. La speranza è che Silvio venga sconfitto politicamente, dalle urne, dal popolo che ha sempre invocato come l'unica entità alla quale Lui dovesse rendere conto. Occorre togliere a Berlusconi l'alibi della magistratura rossa, dei poteri forti che gli hanno remato contro, della stampa di sinistra che lo ha sempre fatto apparire come un baluba qualsiasi. Silvio sconfitto (democraticamente) alle elezioni, significa solo una cosa, che questo Paese si libererebbe per sempre da una monnezza il cui posto non è in una discarica, ma in galera.
Potrebbero interessarti anche :