simile alla panna smontata.

Da Leucosia

definizione di panna smontata =quella sensazione indefinita, di incompletezza mista a desiderio di realizzarsi prontamente “stutato” ( che tradotto dal dialetto partenopeo vuol dire “spento”)? ecco se avete colto la metafora capite bene il mio stato d’animo odierno.  panna smontata per vari motivi. innanzitutto il fine settimana appena trascorso. volevo fare un’infinità di cose lo ammetto. punto troppo in alto. lo so. 

città della scienza vs posillipo.

avevo in mente di fare una puntatina a città della scienza. ma ieri ci siamo mossi tardi da casa, e abbiamo optato per il lungomare. anche lì niente da fare. troppe code ai varchi. così siamo saliti su a posillipo. immaginando di veder il mare dall’alto. passeggiando con chicco. ci eravamo però dimenticati che posillipo è in pendenza. parecchio in pendenza. e  con il passeggino ho faticato parecchio a sospingere il pargolo per amene stradine afaltate di fiori in boccio. quindi sono tornata stracotta a casa. e il pomeriggio l’ho trascorso in buona parte a dormire come un lattante!

il regalo di compleanno.

menomale che il giorno prima mi ero tolta di mezzo l’impegno del regalo a chicco andando alla città del sole il negozio di giocattoli su al vomero. abbiamo scelto una ferrovia in legno con tanto di trenino e personaggi. c’è persino il capostazione! è un regalo mirato, nel senso che abbiamo deciso di non comprargli nulla che avesse 4 ruote. lui ha gradito. ha distrutto il percorso dei binari dopo nemmeno 2 ore. ma non conta. i binari sono in legno e a incastro stile puzzle. con calma si possono sistemare.  questo a pensarci bene è l’unico momento di tutto il weekend che ricordo volentieri. il resto un po’ meno.

la caduta.

ieri sera chicco è inciampato e caduto. un grosso botto fuori al balcone e un grosso spavento. nonostante mi fossi raccomandata per bene, lui non è stato a sentire ed è scivolato. ok , capita a tutti i bambini di cadere. ho mantenuto la calma, ho voluto prendere in mano la situazione ma, mentre mi stavo avvicinando  è arrivata la nonna. se l’è preso in braccio e l’ha consolato.

ora.  apprezzo la sua costante presenza. stimo e rispetto mia madre che in tutto questo periodo mi è stata accanto e ha non poco contribuito alla crescita di chicco. ma perchè-PERCHE’???- intervenire così a precipizio?bastavo io. in quel momento. mi sarei adoperata nel consolarlo. mi sarei seduta e l’avrei preso in braccio senza aiuti di sorta.

e comunque questo piccolo avvenimento è la prova lampante che in casa posso benissimo stare da sola, vivere da sola, festire le situazioni da sola perchè ieri eravamo tutti sotto lo stesso tetto e lui nonostante ciò è caduto lo stesso.

le chiavi di casa.

la casa, altro tasto dolente. accumulo annunci e numeri telefonici. e indirizzi. ma ogni appartamento è difettoso. non per me, intendiamoci. ma per la mia dolce metà. io andrei a vivere anche in un monolocale, pur di essere indipendente. autonoma. tra le mie cose, le mie pentole e i miei libri. ma lui, onestamente parlando, fa orecchie da mercante. oppure mi smonta appunto. dicendomi sempre le stesse frasi. che si preoccupa di me  e del bambino. una volta fuori, soli in casa. 

è una guerra di nervi. non c’è dubbio. perciò sono dimagrita di 6 kili da gennaio. perciò mi si chiude lo stomaco a tavola. perciò ogni benedetta notte mi sveglio con un nodo in gola oppure faccio sempre lo stesso sogno…sogno la mia casetta di quando ci sposammo. piccola, anzi minuscola ma nostra. possibile che questa voglia di emanciparmi sia solo e soltanto mia?  

(credit photo: giagir from Flikr



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