Immersione, questa la parola chiave della nuova uscita di Simon Balestrazzi (T.A.C., Kino Glaz, Kirlian Camera) per Sincope. A breve distanza dall’uscita a nome Dream Weapon Ritual – disco molto impalpabile nel suo continuo fluire oscuro – con Ultrasonic Bathing Apparatus si continua a perseguire una sorta di rito propiziatorio costellato da elementi all’apparenza estranei tra loro, che però trovano una via per ricongiungersi, per approdare in un’immaginaria palude che tutto affoga. Disturbi elettronici in analogico, echi di voci fantasma e rigoroso digital processing vanno a braccetto, provando ad accompagnarci in questo dopo-mondo che sa di nebbia e di figure che appaiono all’improvviso (“Second Immersion”). Con “Osmosis”, invece, siamo dalle parti di uno strambo e quasi “esotico” sostanziare di voci dall’aldilà, tanto per ribadire la natura criptica dell’album, mentre la sinfonia di melodie destrutturate, e “spezzate” a dovere, di “In My Own Transfigured Time” aggiunge quel tocco di follia a un lavoro che sembra fare delle sfumature, rumorose, limacciose e poco addomesticabili, la propria forza espressiva. Chiude la lunga ed evocativa “Last Immersion”, ma ormai i nostri corpi sono del tutto privi di forza e galleggiano rapiti (e placidi) nelle acque immaginarie e, va da sé, melmose, della mente del musicista.
Tracklist
01. First Immersion
02. Oscillation
03. Second Immersion
04. Osmosis
05. Third Immersion
06. In My Own Transfigured Time
07. Last Immersion
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