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Simon Cowell, ideatore di X Factor: «E' il talent più vicino all’industria discografica. Amo l’edizione italiana, produce grandi star, e Sky coglie davvero il cuore del programma»

Creato il 06 ottobre 2013 da Nicoladki @NicolaRaiano

Simon Cowell, ideatore di X Factor: «E' il talent più vicino all’industria discografica. Amo l’edizione italiana, produce grandi star, e Sky coglie davvero il cuore del programma»

Simon Cowell

Simon Cowell padre ed ideatore di X Factor, racconta i segreti dello show in Italia nell’intervista italiana rilasciata in esclusiva al mensile Sky Life (700 mila copie mensili a pagamento) e pubblicata sul numero di ottobre. Cowell racconta per la prima volta come è nato il format e quanto reputi vincente l’edizione italiana del talent. Cowell inoltre, farà una sorpresa a Simona Ventura, Mika, Morgan ed Elio nel corso della prossima puntata di X Factor, quella dedicata ai Bootcamp e in onda giovedì 10 ottobre alle 21.10 su Sky Uno HD.
A proposito delle origini del format e di come sia nata questa idea Cowell afferma «X Factor è stato concepito per essere diverso. Volevamo realizzare qualcosa di più “estremo” di American Idol: non mi piacciono le regole, quindi ho cercato di realizzare un programma dove tutto può succedere. Abbiamo pensato a un talent a cui potevano partecipare tutti: cantanti meno giovani, cantanti giovanissimi e gruppi.» A proposito di X Factor Italia Simon Cowell dichiara che «In Italia X Factor è dappertutto, ne parlano tutti. Amo l’edizione italiana, soprattutto la passione e le aspirazioni di Sky nei confronti di questo programma. Mi piacciono alcuni dei promo prodotti, che a volte sono veramente molto creativi e sorprendenti. Quello che mi colpisce di più è che Sky coglie il cuore del programma e cerca di fare sempre meglio. Il talent è spettacolare, divertente e di grande intrattenimento.»
La differenza con gli altri talent show musicali secondo Cowell è che «X Factor rappresenta l’industria discografica. E’ condotto e gestito da persone che gestiscono case discografiche. Lo scopo non è mai stato far vincere a un concorrente un talent nel proprio paese, ma creare le basi per il successo e preparare i cantanti al mondo reale. Il migliore esempio a questo proposito sono gli One Direction, di cui sono stato il “mentore” durante il talent. Sono arrivati terzi e adesso sono uno dei gruppi più famosi al mondo. Anche dalla versione italiana di X Factor nascono vere e proprie star, in tutto il mondo. Pensate per esempio a Giusy Ferreri, Chiara, Francesca Michielin, I Moderni e Marco Mengoni. L’edizione italiana di X Factor produce grandi star.
Si parla spesso del fattore X, e Sky Life ha chiesto all’ideatore del format cosa si intende propriamente: «è qualcosa di indefinito che serve per diventare una star. E’ la forza, l’unicità, la capacità di intrattenere e di cambiare. Un esempio è Lady Gaga: se qualcuno avesse detto che la più grande artista internazionale sarebbe andata in giro con un’aragosta in testa o con addosso un vestito di carne cruda e che sarebbe diventata una delle più grandi star del mondo in assoluto, nessuno ci avrebbe mai creduto. Ma su di lei tutto questo è credibile. E’ questo l’X Factor.» E a proposito dei giudici di X Factor Italia «Sono entusiasta di avere Mika tra i giudici nell’edizione italiana. È un cantante di fama internazionale, quindi sa cosa ci vuole davvero per sfondare nell’industria musicale. I concorrenti dovranno mettercela tutta per convincerlo. Mi piace moltissimo guardare i giudici italiani. Morgan è imprevedibile, a volte anche un po’ pazzo. Ma mi piacciono le persone pazze. Ama la musica e si impegna moltissimo per essere un buon mentore per i suoi concorrenti; è una cosa che apprezzo. In questi anni Simona ha fatto un lavoro fantastico nel programma. È una vera professionista e ha un fascino incredibile. Amo il suo istinto nel riconoscere il talento. Elio mi fa morire dal ridere. Lo rispetto come giudice, perché sa riconoscere un potenziale artista quando lo vede.»

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