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Simone Cioni RACCONTI ONIRICI a cura di Filippo Lotti Un viaggio attraverso la pittura fantastica dell’artista pisano Simone Cioni che espone le sue opere pittoriche a Lucca nella mostra personale dal titolo “racconti onirici” che inaugurerà sabato 13 settembre alle ore 17 nella sala comunale Corte dell'Angelo (via Roma) nel cuore del centro storico della città. La mostra, patrocinata dal Comune di Lucca e che fa parte del cartellone degli eventi del settembre lucchese 2014, è curata da Filippo Lotti e presenta una ventina di opere realizzate dall’artista nell’ultimo periodo: dieci pitture ad olio e altrettanti acquarelli. «Ho scelto di esporre le mie opere – dice Cioni - anche in questa bella città ricca di storia dove c'è un'atmosfera magica e che è abitata da gente meravigliosa, orgogliosa e fiera.» È una pittura apparentemente semplice, quella di Cioni, che nasce da un gesto limpido e cristallino, legato al mondo onirico e della fiaba. Eppure ad una lettura più approfondita emergono le sue origini, basate su continue citazioni dedicate ai grandi maestri del passato: dal Rinascimento ai giorni nostri. Una pittura della corrente “fantastica” che trova le sue radici e i maestri più rappresentativi proprio nella nostra Toscana. “Ai confini della realtà” è il titolo di un intrigante quadro di Simone Cioni ma è una definizione calzante anche dell'intera sua opera pittorica. Infatti l'universo artistico dell'artista è borderline, sta mirabilmente in bilico fra fantasie e realtà, fra realismo e magia, fra serio e faceto. «Un quadro – continua l’artista - è stato ispirato dalla storia di una ragazza delusa dall'amore e dal lavoro a cui teneva molto. Con coraggio e con forza d'animo affronta la vita e decide di partire di notte con il treno. Un'altra è quella di un giovane giornalista che vuole informare con imparzialità. Viaggia sulla sua barca in un mare di menzogne ed il suo comportamento è deciso e determinato e tiene la verità racchiusa nella valigia. Sono storie di persone "normali" che io considero importanti perché vogliono costruire la loro vita e quando cadono si rialzano e quando prendono una decisione sono decisi, risoluti.» Indubbio colorista, permette al fruitore di entrare nel suo mondo, lasciandolo ammutolito e stupefatto davanti alla manifesta teatralità di una naturale fantasia che permea ogni centimetro quadrato di qualsiasi suo lavoro. Un mondo popolato da piccoli personaggi, che altro non sono se non figli di un'intenzionale metafora della vita stessa e che rappresentano coloro ai quali è consentito poter fare di tutto: volare, amare, sognare. “Omini” che popolano un mondo fatto solamente di colore e poesia e che hanno fatto del loro sogno la vita stessa. Cioni raffigura personaggi, oggetti, animali reali trasferendoli, però, in un mondo altro, nel suo mondo apparentemente stralunato ma saldamente ancorato alla realtà dai messaggi chiari e diretti che trasmette anche se li filtra attraverso l'uso di colori fiabeschi e di armoniche rotondità barocche che li traslitterano facendoli apparentemente sembrare naif. I cappelli che calzano i meditabondi "omini" delle sue tele, somigliano molto ai cilindri dei prestigiatori sempre pronti a far fuoriuscire mirabolanti sorprese, così come le valigie assemblate su un navicello sospinto dal vento verso ottimistici lidi o come i cassetti chiusi dai quali si intravedono i tubetti dei colori, pronti ad uscire ed essere utilizzati come misteriosa alchimia capace di trasformare il quotidiano in soprannaturale, o i pacchi natalizi che possono solo riservare piacevoli sorprese. Il tutto accarezzato dallo svolazzare di variopinte farfalle e da uccelli in volo verso chimerici orizzonti, meta anche di leggiadre lumachine che, in controtendenza con i tempi, si avviano anch'esse verso un radioso futuro con i ritmi blandi di chi ha ben impressa in mente una filosofia di vita che tende verso l'immanente anziché verso un più prosaico e volgare imminente. «Essendo non udente – dice Simone Cioni -, da sempre sono portato ad ascoltare me stesso e ad osservare le cose, le persone, la natura e quello che avviene intorno a me e che ho cercato di raccontare dipingendo. Sono storie immaginarie, a volte oniriche mentre altre sono nate dal racconto di persone che ho conosciuto a Lucca. Persone che hanno sofferto, persone che hanno saputo affrontare i loro problemi, persone che non si sono arrese e che amano la loro città.» La pennellata è pastosa, quasi sempre circolare che è indice – a detta dell’artista – di una voglia di coinvolgere, con metaforici abbracci, il lettore. Un desiderio, quello di rendere complice e di stupire al tempo stesso, colui che guarda come si stupisce Cioni di fronte alla magia – quella sì – dell’ultima pennellata sull’opera adagiata sul cavalletto. In quell’istante, in quel preciso momento, coglie l’attimo per trasportare tutti noi attraverso un viaggio fantastico. Al vernissage sarà presente Fabrizio Borghini con la troupe televisiva del programma “Incontri con l’Arte” di Toscana Tv per la realizzazione di un servizio sulla mostra.
Mostra che sarà aperta ai visitatori, ad ingresso libero, fino al 21 Settembre con il seguente orario: tutti i giorni dalle 10 alle 19, il sabato e la domenica con orario continuato prolungato fino alle 23. Per info: [email protected].
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