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Simone Leonardi: tra Dirty Dancing e il suo nuovo progetto

Creato il 04 dicembre 2014 da Luana Savastano @VistaSulPalco

Simone Leonardi

Simone Leonardi: tra Dirty Dancing e il suo nuovo progetto  – 

Simone Leonardi, già protagonista di spettacoli di grande successo quali “La Bella e la Bestia” nel ruolo di Din Don per più di 500 repliche. Nel 2014 ha vinto il Premio Massimini ed il Musical Award come miglior performer italiano protagonista, grazie alla magistrale interpretazione di Bernadette in “Priscilla – La Regina del Deserto”. Le più recenti esperienze lo vedono in veste di regista ne “La strada per il Paradiso” per il Teatro dell’Opera di Sanremo, “R.&G. Tutto questo è già successo”, spettacolo itinerante nel Parco di Villa Loris con il patrocinio del Comune di Roma e come uno dei componenti della Compagnia di Teatro contemporanea Vucciria nello spettacolo “Battuage”, vincitore del Fringe Festival di San Diego. Attualmente è impegnato come regista associato per l’Italia di “Dirty Dancing”, di cui è stato anche traduttore di alcuni brani musicali e, notizia di pochi giorni fa, debutterà al Teatro Nazionale di Milano come autore de “Il Giro Del Mondo in Ottanta Giorni, a family musical”, in programma dal 27 Febbraio al 15 Marzo 2015.

Se non fossi stato il regista associato per l’Italia ma il regista di “Dirty Dancing”, avresti apportato delle modifiche? Se si, quali?
Avrei anzitutto lavorato sul testo. Avrei cercato di riscrivere l’adattamento in maniera più specifica per il teatro. Essendo rimasto praticamente uguale al film, non offre “l’aria” che serve a teatro. Faccio un esempio: se un compositore scrive musica per la scena non può ragionare in termini discografici ma deve calcolare i tempi dell’azione teatrale. Allo stesso modo se a teatro ragiono in termini “filmici” qualche problemino c’è. Motivo per cui ci si trova costretti ad usare le proiezioni che secondo me sono la morte del teatro. Ecco: fossi stato io il regista avrei usato solo carrelli mobili e girevoli.

Hai anche partecipato alle audizioni per il cast di “Dirty Dancing”. È stata una scelta difficile? Quali caratteristiche imprescindibili dovevano possedere i due protagonisti?
Io ho partecipato ai call back dove il mio ruolo è stato solo quello di “consigliere” di Jacquie Biggs, supervisore artistico dall’Inghilterra.

Quale personaggio di “Dirty Dancing” senti più nelle tue corde?
Non credo di avere corde “Dirty”.

Tra tutti i ruoli che hai interpretato ce n’è uno che ti resterà per sempre nel cuore?
Immagino Din Don.

Pur essendo molto giovane, vanti già moltissime esperienze di grandissimo successo: attore, doppiatore, regista, autore. Come vedi il tuo futuro professionale?
Bella domanda. La risposta più immediata è: bo? In questo momento resto nello showbusiness per scommessa o, se preferisci, per senso di responsabilità, o di missione. Ammiro persone come Saverio Marconi, Fabrizio Angelini, compagnie storiche come Attori&Tecnici che continuano imperterriti a muoversi su un terreno cosparso di fango. Io non credo che avrò questa dedizione per tutta la vita. Il mio futuro, lo dico spesso, lo vedo in mezzo alla natura, ai pomodori, alle more di gelso in un silenzio tibetano.

Hai un tuo motto?
“L’ipercorrettismo genera mostri”. Mi riferisco a tutti quegli artisti, autori e registi soprattutto, che nel tentativo di essere “ipercorretti” appunto, creano sentimenti di plastica e gli spettacoli risultano freddi, ostili. Solo perché tra le pieghe della tecnica non hanno lasciato sgocciolare un po’ d’amore.

A Marzo debutterai come autore in questo nuovo spettacolo “Il Giro Del Mondo, a family musical”. Puoi darci qualche anticipazione in merito? Sarai anche in scena tra i protagonisti?
Quest’anno ho voluto prendermi una pausa dalle scene. Ho scelto di lavorare come attore solo con VUCCIRIA TEATRO perché avevo bisogno di cimentarmi in un repertorio più contemporaneo, di crearmi nuove difficoltà, per così dire. Di pari passo ho coltivato la mia naturale propensione per la regia e la scrittura creativa. Federico Bellone, che è un mio coetaneo, mi sta dando una mano e lo ringrazio molto per questo perché crede in me. E oggi, in Italia, solo un coetaneo crede in un altro coetaneo perché conosce la battaglia che fa per emergere. Ho ereditato la tecnica di scrittura da Vincenzo Cerami, grande maestro con cui ho studiato alla Sapienza e oggi sento molto la sua mancanza. Diceva: “non scrivere mai niente per te stesso”. Nel “Giro Del Mondo” non ci sono personaggi per me. Il cast è in via di definizione ma se tutto va bene sarà un bel cast. La storia è un sequel: il protagonista è Willy Fogg, figlio del defunto Phileas che cerca di far luce sulla morte del padre e compie il giro per liberare una sorella prigioniera in India che non sapeva di avere. Nel viaggio incontra un ragazzo italiano le cui intenzioni non sono chiare e… basta non dico nient’altro altrimenti si perde il gusto delle sorprese.

a cura di Luana Lux

Sito web dello spettacolo: www.dirtydancingmilano.it

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