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SIMPLE MINDS Come avrebbe potuto essere la storia

Creato il 24 aprile 2011 da Diamonddog
Il doppio album dei SIMPLE MINDS del 1981, curiosamente diviso in due dischi intitolati "Sons and fascination" e "Sister Feelings Call", resta un esempio insuperato di desiderata abbinato al miraggio.
Un lavoro di portata immensa che partiva dalle ceneri del punk e s'innestava senza però scendervi troppo nella new wave più cupa e glaciale.
Cosa salvava i Simple Minds dal non ritorno del dark? Il loro estremo romanticismo. Lo stesso che li porterà pochi anni dopo all'autodistruzione perchè come diceva anche (e un tantino "pelosamente") Brian May ...too much love will kill you....! 
Però la magica situazione (artisticamente parlando) che a me piace definire "bilico" consentì a Jim Kerr e soci di produrre almeno tre album grandiosi: Empires and Dance, il duetto citato a inizio post e il conclusivo immenso epitaffiale New Gold Dream.
Nessun lavoro di nessun gruppo coevo dei Minds è all'altezza di questa roba.
Peraltro eccessivamente contestualizzata e storicamente collocata.
Nel senso che oggi dischi di questo tipo sarebbero enormemente superflui, ma allora erano fondamentali per capire dove ci si stesse trovando, un pò come Dylan e Who negli anni '60 che a risentire oggi certi pezzi ti viene un pò da ridere ma a sentirli nel 1965 erano immensi.
Gli anni '80 insomma così sputazzati furono annunciati da dischi come questi qua.
E quindi quando presero la piega dei lustrini molti storsero bocca, gengive e tonsille.
Avrebbero potuto essere il decennio fondamentale del secolo e invece partiti a mille andarono progressivamente in vacca.
Un pò come i Simple Minds, un pò come tutti noi.
Vi sparo qualche pezzo a caso sperando che ci siano tra i pochi udenti alcuni IGNARI a cui questo post possa servire.
Gli amici con cui I usually agree with sentiranno della ridondanza, ma tant'è. Per una volta voglio mandare ai posteri qualcosa di utile.
See you later e buona pasqua a tutti.

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