Era l'anno MCCVIII, Era dell'Ananas, quando Phil fece la conoscenza più importante della sua vita. Si era appena iscritto al corso di laurea in Campi Elettromagnetici, la sua passione per le scienze era così forte che non sopportava l'idea di potersi laureare in una sola materia in tutta la sua vita, come imponevano le leggi del Comitato. Fosse stato per lui, avrebbe voluto seguire anche 5 corsi in contemporanea, e le sue capacità di sintesi e di analisi, la sua memoria, la sua velocità di apprendimento, gli avrebbero certamente permesso di sostenere tutti gli esami in parallelo, e di laurearsi a pieni voti in tutte le discipline.
Ma la legge lo vietava: lo spirito di questa scelta era, nella "testa" del Comitato, basato sul fatto che ogni membro del Popolo deve occuparsi e specializzarsi in un solo ramo di attività; "a ciascuno il suo" e "fare una cosa sola, ma farla alla perfezione" erano i detti popolari che aveva sentito dire fin da piccolo, durante i ritrovi di studio nei campi invernali, oppure nelle trasmissioni di promozione per l'iscrizione alle scuole ed alle università.
Aveva 18 anni, quasi 19, quando si iscrisse all'Università di Eris, ed i campi elettromagnetici erano la cosa che più si avvicinava al concetto universale di "vita": qualunque cosa del mondo era causata, o causava a sua volta, un campo elettromagnetico - pensava Phil - quindi... era un po' come studiare tutte le discipline della "vita" in un colpo solo. O almeno questo era il pensiero che Phil si inventò, per accettare la dura legge della laurea univoca, che comunque continuava a farlo tormentare, a farlo sentire obbligato, frustrato, la sua forza e la sua volontà estremamente limitate da una stupida legge!
Durante una delle sue prime sessioni di studio nella Biblioteca Universale del campus, gli accadde qualcosa di strano ed inaspettato: era seduto sulla sua poltrona di studio, sguardo rivolto verso lo schermo tridimensionale sul soffitto, in mano il ricevitore per agire sui comandi della lezione che si era fatto preparare in anticipo - si trattava delle basi antiche, la legge di Faraday, stava scorrendo la lezione ed interagendo con la demo 3D, quando all'improvviso il suo schermo divenne nero, i comandi del ricevitore non funzionavano, e dall'uscita del sonoro ai due lati del suo poggiatesta uscì una voce a lui sconosciuta... "Ciao Phil! Mi chiamo Hector, Hector King. Non mi conosci, ma sono il tuo vicino di poltrona...". Phil si inarcò per guardare a sinistra, poi a destra: effettivamente alla sua sinistra non c'era nessuno, a destra scorse invece un corpo sdraiato, come lui stesso stava sdraiato sulla poltrona. Nessun movimento, e la voce continuò: "Non temere, Phil, rilassati. Sono solo un studente, come te... Ed ho trovato un modo per introdurmi nelle poltrone degli altri! Eheh... forte, eh? Ti ho messo paura? Scusami, ma non avrai pensato che fossi il Comitato... Ahahahaahahah! O magari che fossi Dio? Ahahahahaha! Ok, scusami, la smetto... Piacere, Hector. Torna pure alla tua lezione su Faraday... poi quando hai finito, se ti va, possiamo bere qualcosa insieme. Accidenti, ma ti ho tolto la parola? Non volevo!".
Phil si scosse un po', era uno studentello burlone che giocava con le attrezzature dell'Università: se lo avesse scoperto il personale di controllo, avrebbe avuto la sua parte di penalità! Ma in fondo sembrava simpatico... "Ciao Hector. In effetti mi hai interrotto sul più bello della demo... ma per stavolta di perdono! Anche perchè per farlo... devi essere tosto proprio con le tecnologie ed i campi elettromagnetici!".
"Me la cavo, in effetti... ma io in realtà sono iscritto ad un altro corso!". Di fronte a questa candida ammissione, a Phil si gelò il sangue: come era possibile??? Hector stava facendo esattamente ciò che Phil avrebbe sempre voluto fare... studiare tante cose insieme! "Ma... come... è possibile? Non puoi farlo, non può farlo nessuno!". "Puoi farlo, puoi farlo, Phil... basta volerlo!". "E perchè vieni a dirlo proprio a me? Sai che se ti denunciassi, io avrei un bonus, e tu un'enorme penalità!". "So che non lo farai, Phil... non ti ho scelto io, si tratta semplicemente di un caso che il mio sistema si sia connesso con la tua poltrona, credimi. Amici?". "Ok, ma in cambio dovrai spiegarmi molte cose. Chiaro? Ora lasciami finire la demo, poi ci possiamo trovare davanti ad un bel tè verde in caffetteria. Ok?". "Ok Phil, e scusa l'interruzione. A dopo". "A dopo".
Phil buttò la testa all'indietro, posandola sul poggiatesta. Si accorse di essere stato tutto il tempo in tensione con gli addominali per tenere la testa alzata e cercare di scorgere l'aspetto di questo suo nuovo amico, ma non rea riuscito a cogliere nessun dettaglio, se non la divisa universitaria da Studente. La demo 3D partì, ma la sua testa volava verso altri pensieri: la libertà di poter fare mille cose, studiare tante discipline diverse, condividere le idee con tante persone, tutte ugualmente degne di usare la propria intelligenza nello studio, ma ognuno con la propria testa.
La demo finì, e lui non aveva seguito una parola... E l'amico probabilmente lo stava già aspettando. "Chissà perchè doveva scegliere proprio me, il suo sistema di intrusione... Non credo che sia stato un caso... o semplicemente un giro del destino, Hector!".
Si avviò verso la caffetteria, molto curioso di sapere, di scoprire, di conoscere Hector. Di imparare ad essere libero.