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Simulare è reato. Attento Cav.!

Creato il 29 ottobre 2010 da Mdeconca

simulazioneLa vicenda di Milos Krasic -tuffatore amatoriale, campione di calcio da coltivare- insegna a tutti un’amara morale: non importa se simuli, dipende come lo fai.
Intendiamoci: Krasic si è tuffato! Nessuno l’ha toccato, arrivava in corsa, forse pensava che sarebbe stato toccato e si è portato avanti col suo mestiere, ovvero anticipare delle situazioni.
C’è da dire a discolpa del serbo che non ha neanche finto di protestare. Ma sicuramente l’ha fatta grossa e l’avvisaglia c’era: la partita precedente, tuffetto contro il Lecce.
Traiamo quindi le conclusioni: Milos era un osservato speciale  che ha scontato subito il suo errore. Mai come in questo caso gli organi federali si sono dimostrati propensi a fare giustizia in barba all’errore arbitrale. C’è da chiedersi cosa succederà all’arbitro che è stato frodato. Sì, perché poi non è giusto che a pagare sia il solo Krasic. E l’arbitro che non ha visto? Il suo errore è imperdonabile almeno quanto il tuffetto del giocatore juventino. Se esiste giustizia, fermo due turni anche l’arbitro che c’è cascato.
Verifichiamo anche le possibilità di applicazione di questo evento: non è lecito frodare tramite la simulazione. Proviamo adesso ad estendere l’insegnamento al di fuori di questo campo, così metaforico, come quello del gioco.
Truffare è reato: cosa dire degli evasori fiscali? Li si punisce semplicemente con un turno di squalifica, ovvero un condono!
Simulare è reato: cosa dire della cricca del “Bunga bunga”? Possibile che nessuno sia colpevole e che tutto sia un malinteso dei media?
Ingannare è reato: chi lo dice ai poveri cittadini della munnezza napoletana che vedranno probabilmente risolto il loro problema per i prossimi 5-6 mesi, quindi con l’arrivo della primavera e quindi delle elezioni dovranno scendere di nuovo in piazza per non soffocare nel fetore dei rifiuti-politici.

La politica è finzione, simulazione, inganno: perché nessuno ne paga le conseguenze?


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