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- Scritto da Andrea Chimento
- Pubblicato: 03 Ottobre 2014
- Creato: 29 Settembre 2014
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Tre episodi troppo indipendenti gli uni dagli altri, incapaci di trovare il giusto equilibrio e di restituire il mordente del primo, ben più riuscito, episodio. Tutti gli elementi di novità presenti nel capitolo precedente qui perdono vigore e lustro e anche le vicende narrate annoiano, in mancanza di personaggi graffianti: gli attori si limitano a dare vita a semplici macchiette, a partire da un fantasmatico Bruce Willis e da un Joseph Gordon- Levitt poco intenso. Solo Mickey Rourke sembra divertirsi, mentre gli altri si tengono stancamente a galla e, fatto salvo qualche sensuale balletto di Jessica Alba, non si imprimono nell’immaginario. I tocchi di colore che illuminano il crepuscolare bianco e nero sembrano messi a caso, l’intenzione di schematizzare ancora di più gli sfondi per evocare maggiormente la sensazione di sfogliare un fumetto con gli occhi dopo un po’ stanca. Persino Rosario Dawson (sempre in splendida forma) e le sue ragazze poco aggiungono a un’opera che, al di là del parco donne sempre fiorente, non offre granché allo sguardo dello spettatore presto destinato ad annoiarsi. Un 3D fine a se stesso e una brusca conclusione senza alcun significato completano l’opera. L’impressione finale, di fronte a Sin City – Una donna per cui uccidere, è quella di un’operazione vuota, studiata a tavolino per il divertimento degli autori e poco altro. Da dimenticare.
Voto: 1,5/4
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