Inizialmente allievo di Freud, Jung aveva preso le distanze dal maestro nel 1912 fino alla rottura definitiva, sviluppando una diversa scuola di pensiero. Negli anni Trenta Jung incontrò lo scienziato austriaco Wolfgang Pauli, che nel 1945 avrebbe vinto il premio Nobel per la fisica. Dapprima suo paziente, Pauli divenne suo amico e collaboratore, consapevoli entrambi del fatto che “Pauli non capiva niente di psicologia e Jung non capiva nulla di fisica”.Poiché entrambi avevano studiato l’antica scienza dell’Alchimia concentrarono le loro ricerche sul “quarto escluso” della fisica moderna. Così integrarono la triade Tempo, Spazio e Causalità con un quarto elemento, la Sincronicità. Questa differisce dal sincronismo (ad esempio due orologi che segnano la stessa ora) in quanto sembra assumere un valore di precognizione. Come ad esempio pensare ad una persona e ricevere poco dopo una sua telefonata.
La teoria della sincronicità è per certi versi eretica rispetto alla scienza ed è considerata da molti una pseudoscienza. Eppure è stato constatato più volte uno strano fenomeno, che dal fisico austriaco prende il nome di “effetto Pauli”.Poiché i fisici si dividono tra “teorici” e “sperimentali” si dice che la semplice presenza di un fisico teorico nei pressi di un laboratorio dove si svolgono esperimenti abbia effetti disastrosi sulle apparecchiature e talora sull’incolumità stessa delle persone. Una volta Pauli riuscì a provocare il malfunzionamento di un apparecchio scientifico semplicemente scendendo dal treno nella stessa città il tempo necessario a prendere la coincidenza.
L’album Sincronicity si ispira a questa teoria e include due brani con lo stesso titolo (“Sincronicity 1” e “Sincronicity 2”).Nel primo si descrive il fenomeno con alcuni esempi, nel secondo si narrano due storie parallele. La vita di un grigio impiegato da un lato e il risvegliarsi in un lago scozzese, di una misteriosa creatura.Police – Sincronicity I e II