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Sincronicità, Tarocchi e I Ching

Creato il 06 febbraio 2015 da Dariosumer
Sincronicità, Tarocchi e I Ching
La teoria della sincronicità di Jung, è sempre stato il mio punto di riferimento che mi ha permesso di inquadrare meglio molti fenomeni, sia paranormali che del misterioso meccanismo che guida la nostra vita.
Quindi, vorrei esprimere qualche riflessione.
Premetto che sono convinto che siamo ben lontani (lo stesso Jung lo ammetteva) da aver capito il significato a cui può portare questa teoria.
Essa evidenzia una non-casualità di ciò che può sembrare casuale, e lega ogni evento al pensiero inconscio dell'osservatore.
Il concetto di sincronicità non deriva da una coincidenza causale, determinata dalla volontà del soggetto, ma acauasale, per il soggetto, e causale per quello che sono le scoperte di Jung. Cioè il soggetto non è consapevole di queste coincidenze, mentre Jung ne ha trovato il nesso in una teoria in evoluzione.
Inoltre il termine "sincronicità", non deve essere confuso con quello di sincronismo. Quest'ultimo sta ad indicare il semplice manifestarsi contemporaneo di eventi, senza un nesso causale (indispensabile per definirlo sincronico).
Sincronicità, Tarocchi e I Ching
Un esempio: Jung riferisce del fenomeno di aver sognato una notte un pesce. Il giorno dopo ebbe pesce a tavola, una signora gli parlò di pesci, e altri avvenimenti si ricollegarono all'idea del pesce.
Jung non lo spiega, non sa quale significato possano avere queste coincidenze. Quindi ipotizza un legame fra gli eventi e la realtà soggettiva che va oltre la dinamica conosciuta.
Il libro dell'Iking, per chi lo conosce, è il classico esempio di sincronicità in una supposta preveggenza o meglio indirizzo previsionale.
Così come per le carte, Jung suppone che l'estrazione delle carte o la caduta delle monetine, possano entrare in sincronia con il pensiero del soggetto richiedente.
L'interpretazione di questo fatto "miracoloso", purtroppo è legato a dei simboli che bisogna essere in grado di interpretare.
Quindi c'è bisogno di un aiuto che stimoli il riconoscimento e la traduzione di questi simboli. Ecco il cartomante o il libro dell'Iking.
Come debba essere il cartomante o come debba essere interpretato il libro dell'Iking, è un altro discorso.
Non si deve pensare che l'IKing (libro dei mutamenti),abbia formalizzato tutta la complessa realtà di un divenire consequenziale, la cui logica e ben oltre ogni schematizzazione umana. Ne può aver colto i principi fondamentali, inquadrato le attinenze formali, ridotto in simboli allegorici ogni aspetto che poteva rientrare nei meccanismi conosciuti o intuiti. Ma non quelli che sfuggono alla comprensione umana, il cui equilibrio ha il suo fulcro, oltre ogni concezione relativa.
Jung non ha preteso di spiegare nulla. Si è semplicemente fermato a osservare un fenomeno di corrispondenze causali, e ne ha dedotto una relazione che si estende oltre quelle conosciute.
Cioè ogni individuo è strettamente legato all'ambiente che lo circonda in una forma "creatrice" la stessa.
In questo, ribadisco, c'è perfetta sintonia con le scoperte della fisica quantistica; e questo deve incoraggiare a continuare la ricerca.
Infatti, la deduzione del significato di queste corrispondenze che, a volte, diventano evidenti alla coscienza, è tutta da scoprire.

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