SINDACATI DEI TRASPORTI CHE SANNO ANDARE SOLO A RIMORCHIO - La soluzione dei problemi passa attraverso la proposta alternativa al Piano aziendale
Creato il 06 settembre 2011 da Ciro_pastore
Dopo attenta lettura dei Comunicati dei Sindacati, l’unica cosa che viene da commentare è che si è persa per l’ennesima volta un’occasione. Anzi, due. La prima, la più evidente, salta subito agli occhi: i comunicati sono due. Da una parte i sindacati cosiddetti confederali (CGIL, CISL, UIL, UGL) e dall’altra gli “autonomi”. Ancora oggi, di fronte alla catastrofe che si preannuncia sempre più imminente, ci si ostina a presentarsi davanti al nemico da “sparpagliati”. Considerato che si suppone che tutte le sigle sindacali rappresentino gli interessi complessivi di tutti i lavoratori del settore e del Gruppo EAV, in particolare, non si capisce perchè non provare a sotterrare l’ascia della guerra fraticida tra sindacati. Mi pare che la gravità della situazione possa essere l’occasione giusta per ritrovare, magari anche solo momentaneamente, la indispensabile unità di intenti. Ci si ostina, invece, a mantenere distinzioni fra i due raggruppamenti:un errore tattico prima che strategico. A meno che, come da inguaribile dietrologo pavento, la mancata creazione di una più coesa coalizione, non sia invece il frutto di una volontà subdolamente organizzata per dare al “nemico” un avversario intrinsicamente più debole, da trattare con la vecchia tecnica del divide et impera. I due raggruppamenti non sono espressione di diverse paternità ideologiche, visto che c’è sicuramente più affinità tra CGIL e CONFAIL, che tra i primi e la UGL. Mi si dirà che gli steccati ideologici appartengono ad un passato che non ha più ragione di esistere. Bene, concordo. E allora, perchè non abbatterli definitivamente e provare ad avere un unico raggruppamento compatto, almeno su temi fondamentali come la sopravvivenza dell’intero comparto TPL? Avere una strategia unica consentirebbe, infatti, lo sfruttamento adeguato delle capacità operative relative all'intelligence, alla propaganda ed alla logistica, unito ad un opportuno dosaggio delle capacità politiche, quali la deterrenza e le possibili alleanze con altre categorie di lavoratori, tutte indirettamente coinvolgibili nella nostra vertenza.In questo momento in cui è in atto un "conflitto a bassa intensità", la diplomazia deve continuare a lavorare e sicuramente starà lavorando, mi auguro. Ma si sa bene che offrire vantaggi all’avversario può essere considerato non solo segno di scarsa abilità nelle trattative, ma addirittura un palese esempio di cosiddetta “intelligenza con il nemico”. La soglia di affidabilità e credibilità dei sindacati è già troppo bassa, fra i lavoratori del TPL, per tentare di ridurla ulteriormente, alimentando il sospetto che ci sia una sgradevole strategia nascosta che tiene in collegamento classe politica al potere e vertici sindacali regionali.Questo pauroso sospetto, peraltro, è rinvigorito dall’altro motivo di sorpresa di cui parlavo inizialmente. Mi riferisco al fatto, davvero sconvolgente, che tutta la strategia sindacale, almeno quella dichiarata, consista in un ambiguo rifiuto del Piano EAV. Si è vero si richiede anche l’attivazione del Tavolo con il Governatore Caldoro. Ma questo Tavolo era stato richiesto fin da maggio e non si è mai attivato, e forse mai si attiverà. Come vado dicendo da mesi, occorreva presentare anche all’opinione pubblica - del tutto trascurata fino a qualche giorno fa - un Piano contentente la proposta sindacale. Una proposta articolata e realizzabile che strappi, dalle mani di qualche interessato solone, le redini della riorganizzazione di queste aziende. E’ finito, infatti, il tempo del consociativismo manierista, basato sulla strategia del “gioco delle parti”: una incestuosa triangolazione, protagonisti classe politica, sindacati e vertici aziendali. Soggetti solo apparentemente arroccati nella difesa di posizioni contrapposte, ma nella sostanza accomunati da interessi generali e personali sovrapponibili, ed a volte persino intercambiabili.Anche il Contratto di Servizio firmato il 10 agosto tra Regione ed azienda, mi pare ancora associabile a quella strategia della triangolazione. Non è pensabile, infatti, che i Sindacati non fossero al corrente di cosa quello stralcio, valido fino al 31.12, potesse contenere. Infatti, pur volendo ammettere l’inesistenza di “compiacenti talpe” - che pure esistono - tutti abbiamo letto quel documento redatto dalla famigerata Cabina di Regia, che ha fatto da base tecnico/organizzativa all’accordo, poi stipulato ufficialmente il 10 agosto. In quel documento c’era scritto. chiaro e tondo, che era prevista per Circumvesuviana una riduzione del 25% delle corse. Ebbene, arriviamo a settembre, e siamo ancora alle proposte vaghe di fantasiosi quanto evanescenti Tavoli? Ecco allora che forse tutti i tasselli vanno precisamente al loro posto, componendo il solito vecchio mosaico intitolato IL GIOCO DELLE PARTI. Ma c’è una differenza con il passato. Se una volta, la massa imbalsamata e narcotizzata dei lavoratori, era tenuta a bada con la carota delle prestazioni straordinarie, oggi il sistema non regge più, perchè venuto meno il comodo narcotico delle coscienze, molti stavolta non sono più disposti a fare da comprimari sul palcoscenico del proprio futuro. Stavolta, si scherza con il fuoco della sopravvivenza vera e propria. Quando in gioco ci sono gli interessi supremi, anche chi per anni ha scelto la via dell’acquiescenza colpevole, avrà sicuramente un sussulto di orgoglio e proverà ad imporre altre regole ad un gioco oramai troppo sputtanato, per passare inosservato ed indenne. Miei cari Signori Sindacalisti, mettete sul tavolo la vostra proposta e concordatela con i lavoratori prima di sottoporla alla controparte. La gente è matura anche per accettare sacrifici se si convincerà che la proposta è seria e, soprattutto, equa.
Ciro Pastore - Il Signore degli Agnellileggimi anche suhttp://golf-gentlemenonlyladiesforbidden.blogspot.com/2011/09/dimmi-che-scarpi-indossi-e-ti-diro-che.html
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