SEGRETERIE NAZIONALI
Roma, 5 dicembre 2014
COMUNICATO
Signori giornalisti, che sulle vicende legate ai teatri lirici italiani avete raccolto informazioni di provenienza varia, molte volte ricomponendola in un quadro privo del dovuto fondamento e senza alcuna seria documentazione (vedi vicende legate agli stipendi, alle indennità ecc.) tratteggiando un mondo del lavoro, in realtà così complesso e delicato che ci viene riconosciuto come eccellenza a livello mondiale, come composto da figure artistiche irresponsabili. Avete rappresentato, in piena sintonia con l’Artista Sovrintendente, un mondo popolato da lavoratori fannulloni e approssimati, dando un’immagine di basso profilo e del tutto fuorviante, attirando sulle vicende romane, in negativo, lo “stupore” di tutti gli operatori del Settore a livello internazionale.
Dopo le “vicende romane”, quelle nazionali, non ultima quella di Cagliari, indicherete ancora nelle figure artistiche le responsabilità del disastroso quadro in cui si trova l’Arte Musicale italiana? O, non sarebbe il caso di denunciare la non assunzione di responsabilità, 364 milioni di debiti, a chi ha ed ha avuto le prerogative e la titolarità di gestire questi prestigiosi Teatri?
E’ indubbio che se il Settore della Produzione Culturale ancora “resiste” è dovuto al fatto che i lavoratori si stanno facendo carico delle difficoltà e della fase critica che attraversiamo, rinunciando a quote di salario e intensificando l’attività produttiva (totale blocco delle assunzioni per via legislativa). Così si sono tradotti i piani industriali delle Fondazioni in sofferenza (e anche prima dei provvedimenti legislativi) – vedi gli accordi sottoscritti di Roma, Firenze, Bologna, Genova, Trieste, ecc…..sarà così anche a Cagliari, Teatro che non rientrava tra quelli da “mettere in equilibrio” economico-gestionale?
Ora alcuni consiglieri del lirico di Cagliari, a mezzo conferenza stampa, si cimentano con tesi contrastanti mettendo in predicato l’approvazione del bilancio e della programmazione teatrale per il 2015, il cui rinvio potrebbe retrocedere il lirico Cagliaritano dai “fasti” acquisiti in questo anno 2014, mentre i dipendenti ricevono una cordiale comunicazione a soprassedere sulla mancata retribuzione delle loro spettanze.
Evitiamo che, dopo la vicenda del tutto negativa relativa all’ex Sovrintendente, si scriva un’altra brutta pagina sul Lirico di Cagliari. Ci auguriamo soprattutto che le parti in causa, a Cagliari come altrove, non costringano di nuovo la lirica a calcare palcoscenici di tribunale che non gli competono. Non possiamo condividere questo gioco di “rimpallo” delle responsabilità. Chi ha compiti e responsabilità precise deve compiutamente operare per risolvere i problemi e questo riguarda il Ministero, la Regione, il Sindaco-Presidente, il Sovrintendente, a partire dalle nomine dei nuovi consiglieri.
E’ certo, inoltre, che i lavoratori del Settore non percepiscono “stipendi strabilianti” (la contrattazione nazionale è ferma da più di un lustro) ma le loro buste paga sono il portato di una normale contrattazione anche di natura aziendale frutto di accordi regolarmente sottoscritti dalle loro controparti, le Sovrintendenze.
Prima di parlare di “nuovi fasti”, avallando spese poco sostenibili relative alla programmazione, (occorrerebbe in questa fase puntare alle co-produzioni e al repertorio, pur di qualità artistica), è prioritario versare regolarmente gli stipendi, saldando le dovute spettanze dei lavoratori (parte previdenziale, quote del TFR, ecc), ed onorare i debiti contratti con i fornitori.
Questo sindacato nazionale, credendo fermamente per il Sistema Paese nel dato prioritario di salvaguardare la produzione culturale e i centri di produzione, ha firmato un rinnovo del Contratto Nazionale che aumenta di molto la capacità produttiva, con la possibilità di un incremento qualitativo e quantitativo della programmazione, e relegando la parte di aumento economico esclusivamente a un affidamento dell’allora Ministro Ornaghi – riconfermato susseguentemente nella Consulta dello Spettacolo con il Ministro Brai- di ricercare le risorse necessarie per gli adeguamenti salariali nelle poste contabili extra-FUS
Il Contratto Nazionale messo in validazione è “disperso” nei Dicasteri di competenza, così come si ritarda la nomina degli organismi che dovrebbero presiedere a quel cambiamento di gestione per salvare il Settore della lirica, non ottemperando a quanto definito dagli ultimi provvedimenti legislativi.
Da parte nostra avvisiamo che i sacrifici e la pazienza sono veramente a termine e forse, come sui fatti di Roma, anche la “vertenzialità classica” abbisogna di strumenti più rispondenti per il Settore. Infatti siamo ricorsi alle leggi per gli anatocismi, abbiamo già composto un collegio legale per verificare l’applicazione al privato delle norme del pubblico impiego, siamo pronti a metterci in azione dovunque ci venga posta richiesta di intervento e controllo.
Predisporremo quanto prima una conferenza stampa in cui illustreremo le nostre ragioni con documenti e dati certificati per portare a conoscenza di tutti il nostro impegno come rappresentati dei lavoratori di salvaguardia, dell’eccellenza culturale rappresentata dall’Arte Musicale, attività protetta anche dalla nostra Costituzione come dato identitario, forte diritto di cittadinanza e, in una fase di crisi come questa, elemento, se ben gestito, di economia importante.
LE SEGRETERIE NAZIONALI
SLC-CGIL FISTeL-CISL UILCOM-UIL FIALS-CISAL