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Sindaco antinarcos per 24 ore, uccisa in Messico

Creato il 03 gennaio 2016 da Maurizio Lorenzi
Sindaco antinarcos per 24 ore, uccisa in Messico

Tratto da ww.lastampa.it.

Gisela Mota sindaco antinarcos per 24 ore, uccisa in Messico appena eletta
"RIPULIRE LA CITTA' DAI NARCOS" Freddata insieme ad altre due persone da un commando di quattro killer a Temixco, nello stato di Morelos. È l'ultima di una lunga lista di politici "scomodi" uccisi DUE KILLER UCCISI DALLA SCORTA

Sindaco antinarcos per 24 ore, uccisa in Messico
L'ultima foto che ha postato su Facebook, il primo gennaio, è quella con in braccio il nipotino Emmanuel, nato poche ore prima del suo giuramento come sindaco di Temixco, nel pericoloso stato messicano di Morelos: "Il più bel regalo che Dio potesse fare alla nostra famiglia nell'anno nuovo". 24 ore dopo Gisela Mota era morta, uccisa insieme ad altre due persone da un commando di quattro killer nel suo appartamento e i commenti di felicitazione degli amici si sono trasformati in sgomento, rabbia e tristezza.

"UN'IMPIEGATA PUBBLICA ONESTA E IMPEGNATA"

Gisela Mota Ocampo, 33 anni, era da poco stata eletta primo cittadino di Temixco, cittadina industriale di 90mila abitanti con enormi problemi di crimine organizzato e narcotraffico. Tutta la sua campagna elettorale era stata imperniata alla lotta contro i trafficanti di droga, tant'è che il suo slogan era appunto "Ripulire la città dai narcos". Membro del gruppo di sinistra del Partito della Rivoluzione Democratica (Prd), vicino all'ex candidato presidenziale Andres Manuel Lopez Obrador. Dopo la sconfitta di Lopez, Mota è entrata a far parte del gruppo indipendente vicino a Graco Ramirez vincendo le elezioni. Tra il 2012 e il 2015 è stata deputato federale e ha ricoperto diversi incarichi nel Prd.

LA REGIONE PIU' PERICOLOSA DEL MESSICO

Secondo la ricostruzione dei media locali, dopo l'omicidio si è scatenato un conflitto a fuoco tra gli assassini e la scorta del sindaco, al termine del quale due degli aggressori sono morti e altri due sono stati arrestati. Secondo altre fonti invece la sparatoria è cominciata quando i quattro, in fuga a bordo di un furgone, si sono scontrati accidentalmente con una pattuglia della polizia. Una folla di cittadini si è riunita sotto la casa della tragedia, quando la notizia ha cominciato a circolare.

Il governo dello stato centrale messicano di Morelos ha condannato "l'attacco vile e traditore", descrivendo la Mota come "una impiegata pubblica onesta e impegnata". "La sua famiglia e gli amici, i cittadini di Morelos e la procura - si legge ancora nella dichiarazione - lavorano per garantire che i responsabili di questo crimine vengano assicurati alla giustizia. In questo senso, ci sono indizi molto forti che potrebbero consentire di risolvere il caso nei prossimi giorni".

Secondo uno studio del Consiglio per la sicurezza pubblica diffuso nel 2015, a Morelos si registra uno degli indici di violenza più elevati dei 32 Stati messicani: i dati ufficiali parlano di 449 omicidi nel 2015, 24 in più del 2014. Confina con lo stato di Guerrero, il più pericoloso con 1.514 omicidi registrati nel 2014, dove vengono uccisi i politici "scomodi". Il 1 maggio scorso è stato ucciso Ulises Fabián Quiroz, candidato sindaco del Pri a Chilapa. A settembre del 2014, 43 studenti sono scomparsi a Iguala, protestavano contro la corruzione nel paese e i legami tra politici locali e criminalità organizzata. Secondo la versione delle autorità messicane, sarebbero stati rapiti e uccisi da un gruppo di narcotrafficanti. A marzo del 2015, sempre a Guerrero, è stata rapita e decapitata una politica messicana, Aidé Nava González. La donna era candidata come sindaco di Ahuacuotzingo.


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