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Sindrome da Jet Lag: che cos’è e come affrontarla

Creato il 13 marzo 2015 da Giorgiagarino

Il Jet Lag è la sindrome da fuso orario, un disturbo che colpisce tutti i viaggiatori, sia alle prime armi, sia quelli abituati a prendere aerei molto spesso. Anche chi sostiene di non soffrirne (come mio marito!) subisce sicuramente delle ripercussioni sul proprio organismo. Questo perchè attraversando diversi fusi orari in poco tempo, alteriamo il ciclo sonno-veglia in base alla luce solare e di conseguenza gli orari dei pasti, alterando i i ritmi circadiani del nostro orologio biologico. Più fusi orari si attraversano e più il disturbo cresce e anche se è possibile soffrirne solo per un paio di ore di differenza, si percepisce solitamente dalle 3 ore di differenza in su.

I sintomi possono essere diversi: inappetenza, nausea, stanchezza, mal di testa, problemi di digestione, malessere generale. I sintomi non sono gravi per fortuna, ma possono compromettere e disturbare i primi giorni di vacanza, soprattutto negli individui più sensibili. Adeguare l’alimentazione al nuovo ritmo di riposo, aiuterà a riprendersi molto più velocemente.

Jet Lag

In volo verso l’Ecuador (2014)

Il disturbo è marcato nei viaggi da Ovest a Est (in cui in un certo senso, si torna “indietro nel tempo”) e da Est a Ovest (dove si anticipa il domani), molto meno nei viaggi da Nord verso Sud e viceversa, poichè si viaggia sullo stesso meridiano (come per esempio andando in Kenya o a Mauritius). Ecco i miei consigli in breve per minimizzare i rischi e i sintomi del Jet Lag.

Jet Lag

In arrivo nei paesi tropicali, si viene accolti con una bevanda di benvenuto rinfrescante, dopo il lungo volo! (Isola di Pasqua, Cile 2010)

1) Adattare gli orari del sonno e dei pasti, a quelli del luogo dove ci si reca in vacanza. Spesso viene consigliato di abituarsi agli orari del luogo che si andrà a visitare già nei giorni precedenti alla partenza. Con questo intendo avvicinarsi il più possibile, non certo cenare alle 16 o andare a dormire in piena notte. Però si può cercare di anticipare o posticipare l’orario dei pasti, andare a dormire un’ora o due prima del solito e svegliarsi prima o dopo, a seconda del fuso orario del paese del viaggio. Sembra impegnativo, ma aiuta moltissimo il processo di adattamento del nostro corpo ai nuovi orari. Appena inizio il volo aereo inoltre, imposto già le lancette sull’ora del paese dove andrò.

2) Riposo. Questo consiglio io non lo metto in pratica, semplicemente perchè durante il volo di andata sono talmente eccitata dal viaggio che non riesco a prendere sonno. Un corpo riposato e in forma, reagisce meglio ad eventuali problemi. Se riuscite a riposare in aereo beati voi, io purtroppo non riesco assolutamente e osservo sempre con molta curiosità, come fosse un esemplare delle Galapagos, chi riesce a farlo! Per esempio durante il volo verso la Thailandia, il passeggero accanto a me ha dormito per dieci ore consecutive: massima stima, se non fosse che gli avevo chiesto di scambiare il mio posto finestrino con il suo, verso il corridoio. Non ha voluto, ma la terza volta in due ore che l’ho svegliato per alzarmi, ha chiesto lui di spostarsi! Io mi alzo spesso, sia per passeggiare che per altri motivi e chiedo quasi sempre espressamente il posto vicino al corridoio.

Jet Lag

Ecco come uso io il cuscino per dormire in aereo: tanto non riesco a dormire! (In partenza per il Perù, 2014)

3) Pasti leggeri. I pasti dovranno essere leggeri se ci si reca verso Est (per esempio in Giappone) dove le ore sono avanti rispetto a noi, ed è consigliabile cercare di dormire maggiormente rispetto ad un viaggio dalla parte opposta (verso Ovest, come andando a New York) dove si potranno mangiare alimenti più nutrienti, che ci terranno svegli maggiormente per aiutarci a non dormire prima che tramonti il sole. Oltre a riposare, in aereo cercate di muovervi un pochino, di non mangiare troppo, di non bere alcolici e caffeina (o almeno poco).

4) Bere molti liquidi. Questa regola vale in generale anche a casa, un organismo idratato e sano è in grado di affrontare al meglio imprevisti e infezioni. Bere sempre moltissima acqua: la disidratazione e l’ambiente pressurizzato dell’aereo facilitano la comparsa di diversi disturbi.

Jet Lag

In volo verso il Giappone, servono già sushi e sashimi! (2013)

5) Non cedere alla tentazione di dormire. Quando si arriva sul posto, resistete alla tentazione di andare a dormire. Capisco che siate stanchi e magari arriviate in pieno giorno quando in Italia sarebbe notte: la cosa fondamentale è prendere subito i ritmi del posto e scordare di fare paragoni con l’ora vecchia pensando a che ora sia in Italia. La vostra vita è lì, in quel paese, in quel momento. E’ giorno, anche se a casa vostra è notte o viceversa. In Italia non vi soffermereste certo a pensare se adesso è giorno o notte in Indonesia o in Ecuador? Ecco, è la stessa cosa. Abituate il corpo al nuovo ciclo di luce-buio. Al massimo concedetevi un breve riposo, lo faccio anche io se sono veramente stanca.

6) Farmaci. Esistono dei farmaci studiati appositamente per combattere il Jet Lag, acquistabili in farmacia, come la melatonina, che il nostro corpo produce automaticamente ma che viene alterata dal cambio dei fusi orari: io nonostante non riesca a dormire neanche mezzora, preferisco non prenderli ed essere sempre vispa in caso di inconvenienti. Passo il volo guardando la tv, ascoltando musica, mangiando un poco e passeggiando. Ma sei i vostri viaggi aerei sono devastanti, vi consiglio di provare a prenderli per vedere la differenza. Stesso discorso per un buon sonnifero che aiuti a riposare durante il volo.

Su me stessa non ho ancora capito come funzioni il Jet Lag: in Messico, uno dei miei primi viaggi oltre oceano, non mi sono mai ripresa, la sera alle 21 crollavo e la mattina presto ero già pimpante. Non so come mai non sia riuscita ad abituarmi in 9 giorni! Altre volte, come in Perù dove ho cambiato tre aerei di fila e non ho dormito per quasi due giorni, non ho avuto problemi.

Ora siete pronti ad affrontare il Jet Lag, che non è nulla di grave e viene spesso accentuato dalla componente psicologica: l’importante è partire, non preoccupatevi più di tanto e godetevi il viaggio!

Jet Lag

Sorvolando le Ande (2010)



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