Siete fra coloro che lavorano, studiano, navigano o giocano tenendo il computer portatile sulle gambe per ore e ore? E siete anche tra coloro che sopportano stoicamente i bollori che da esso emanano?
Bene, anzi male, perché siete a rischio di sviluppare quella che gli americani chiamano toasted skin syndrome, che io tradurrei sindrome del pollo arrosto, laddove il pollo è chi continui a farsi cuocere la pelle, non solo quella delle cosce, ma anche quella della pancia, senza cambiare abitudini. Forse fa più fico. Forse si sperimenta un senso di libertà. Vuoi mettere con quegli sciocchi che si ostinano a utilizzare tavoli o scrivanie?
La sindrome fu descritta la prima volta nel 2004 e da allora sono stati riportati diversi casi. Se ne parla anche sul numero in uscita di Pediatrics. Gli effetti vanno dall’arrossamento della zona, soprattutto nella parte sinistra perché lì si concentra il calore, a un’alterazione della pigmentazione simile all’eritema solare e non si esclude il rischio di tumori successivi. Secondo gli autori sono sufficienti 44 gradi per arrostire la pelle e provocare la sindrome.
La riflessione riguarda la sempre maggiore diffusione dei portatili anche tra i bambini, la cui pelle è chiaramente più delicata di quella degli adulti. Sarebbe necessario fare maggiore informazione sull’argomento e invitare i genitori a educare i propri figli in proposito. Magari anche evitando che trascorrano tutto il loro tempo libero al pc. Ma questo forse è pretendere troppo?