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Ellison è uno scrittore di "true crime stories", che sta raccogliendo materiale legato all'uccisione di un'intera famiglia all'interno della propria casa. Troverà dei video che dimostreranno come la serie di omicidi sia collegata ad un'entità sovrannaturale.Il suo lavoro investigativo lo porterà a mettere a repentaglio la vita della sua famiglia.
Dopo i poco entusiasmanti "L'esorcismo di Emily Rose" (2005) e "Ultimatum alla terra" (2008) , Scott Derrickson si riposiziona dietro alla macchina da presa per girare una storia scritta da lui stesso con l'ausilio di C. Robert Cargill (giovane e alquanto sconosciuto sceneggiatore). La vicenda si apre sul ritrovamento di alcune bobine Super 8 da parte dello scrittore Ellison Oswalt all'interno di una casa in cui un'intera famiglia è stata uccisa da un misterioso serial killer, e nella quale Ellison decide di trasferirsi con la sua famiglia per indagare su quella barbara uccisione, e scriverne un libro. Un bell'incipit che sembrerebbe far ben sperare, perché piuttosto originale, da una parte, ma dall'altra anche rielaborativo di tòpoi classici, come il Jack Torrance di Kubrick. Qui finiscono però i pregi di questa pellicola, che difetta principalmente di una sceneggiatura che sembra un piano inclinato pencolante e tutto centrato (o meglio scentrato) sulla figura di Ellison, un Etahan Hawke anche bravo a sostenere il peso dello lo script, ma non sufficientemente carismatico e caratterizzato a dovere, per nascondere le sproporzioni e le smagliature dell'ordito narrativo. Se infatti Ellison/Hawke non è Jack, Torrance, a maggior ragione sua moglie Tracy (Juliet Rylance) è lontana mille miglia da Wendy Torrance (Shelley Duvall), per non parlare dei due figli, Ashley e Trevor. Infatti lo sbilanciamento narrativo sta nel fatto che la famiglia non ha una parte in commedia ben definita, e allora viene da chiedersi perché Derrickson non abbia optato per una storia completamente e solo centrata su Ellison: tanto valeva. Ma i problemi non finiscono qui. Il film è troppo lento, troppo spesso appesantito da sequenze interminabili che uccidono la suspense e la diluiscono in atmosfere certamente sinistre ma che non fanno fare allo spettatore nessun significativo movimento sulla sedia, tanto meno il famoso "salto" che ci aspetteremmo visionando qualsiasi sedicente horror movie. L'assenza di caratterizzazione di tutti personaggi, a parte Ellison, rende il tutto molto grigio e stagnante e anche i dialoghi tra lo scrittore e i poliziotti locali sono roba muffa e noiosa che mai si integra con il resto. Effetti speciali, make-up, musiche e fotografia (peraltro molto eloquente e illuminata sempre con i giusti toni da Chris Norr) non aggiungono niente ad un niente a mio avviso mal raccontato e con un tasso di inquietudine pari a zero. Un discorso a parte, ma sempre sulla stessa linea, va fatto per il nuovo villain (Bughuul/Mr. Boogie) che compare in tutti i truculenti filmini Super 8 che Ellison ci mostra all'inizio del film. Questo villain assomiglia innanzitutto a un Marilyn Manson di provincia, figura torva e spenta quante non ne avevo mai viste in un film di questo genere, e che farà la sua comparsa in modo più consistente nel prefinale e nel finale, senza tuttavia mai colpo ferire sul piano di una sua eventuale sedimentazione nel nostro immaginario. Anzi, lo dimenticheremo molto presto, lo lasceremo proprio cadere nell'oblio, come tutto quanto il film. "Sinister" è un'opera molto ambiziosa nella sua progettualità e ideazione iniziali, che cerca (vanamente) di ritrovare e rinverdire un'ispirazione kubrickiana capovolgendone furbescamente il cliché, attraverso un viraggio verso il sovrannaturale grossolanamente messo in atto. Poco convincente, se non fastidioso anche l'espediente retorico-ricorsivo del ritrovamento della scatola contenente i filmini Super 8. Come avrete capito "Sinister" non mi ha convinto per niente, e quindi lo sconsiglio con vivo e vibrante cipiglio critico. Regia: Scott Derrickson Soggetto e Sceneggiatura: Scott Derrickson, C. Robert Cargill Fotografia: Chris Norr Montaggio: Frédéric Thoraval Musiche: Christopher Young Cast: Ethan Hawke, Juliet Rylance, James Ransone, Fred Dalton Thompson, Michael Hall D'Addario, Clare Foley, Nazione:USA Produzione: Alliance Films, Automatik Entertainment, Blumhouse Productions Durata: 110 min.
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