Sette anni sette di crisi economica hanno sfiancato il Paese, distrutto il suo sistema produttivo, scorticato la carne viva le condizioni di vita di lavoratori e pensionati.
Sette anni sette di crisi ha portato a numeri mai visti la disoccupazione, in particolar modo la disoccupazione giovanile. Tanti, troppi, sono ormai i ragazzi che non hanno un posto di lavoro e che comunque non lo cercano.
Sette anni sette di crisi economica hanno prodotto nuove diseguaglianze accentuando quelle vecchie.
Sette anni sette di crisi economica che ha fortemente intorpidito quelle politiche di sinistra che invece sarebbero servite a porre rimedi ai problemi che avanzavano.
Dai governi Berlusconi si è passati ai governi delle larghe intese, guidati da Monti, Letta ed adesso Renzi, che non hanno saputo, voluto o potuto dare quella scossa necessaria per ravvivare il Paese dalla crisi.
Il tutto accade nel silenzio di una sinistra che non sa più raccogliere il grido di dolore che sale da Paese, quello reale fatto di esodati, cassintegrati, disoccupati, di lavoratori che anche avendo uno stipendio riescono a malapena ad arrivare a fine mese. Fatto anche di una generazione di figli che, per la prima volta dal dopoguerra ad oggi, rischia di essere più povera della generazione dei loro padri.
Una sinistra che non riesce più ad ascoltare il suo popolo e che si vede dimenticato da chi dovrebbe rappresentarlo.
Sinistra svegliati! Serve ricostruire la buona politica ridando forza alle grandi parole d’ordine della storia civile e politica: libertà, solidarietà, eguaglianza. Ai quali oggi va necessariamente aggiunta anche un'altra parola d'ordine: dignità.
Sinista svegliati! Ad implorarlo sono le persone più vulnerabili che ti chiedono di ridurre le tante disuguaglianze.