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Siolo Budy e la Luce dell'Est

Da Giovy

Polonia Siolo Budy

La Luce dell'Est - © 2014 Giovy

Il mio arrivo in Polonia, la settimana scorsa, è stato caratterizzato da un Treno lento verso la Regione di Podlaskie.
Una volta arrivata a Bialystok mi sentivo come se avessi messo piede su chissà che linea ferroviaria storica perché, controllando la cartina, mai mi ero avvicinata così tanto al confine con quella che ora è la Bielorussia ma che un tempo era piena Unione Sovietica.
Quella che vedevo tutto attorno a me era la scintillante luce dell'Est.
Bialystok è una città davvero interessante e molto significativa per la regione di Podlaskie.
Avrò modo di raccontarvi ma per ora vi dico che da lì, mi sono spinta un'oretta e mezza a sud-est per avvicinarmi ancora di più alla frontiera con la Bielorussia (ero a 5 km, in alcuni punti) e per la Foresta di Bialowieza, della quale ho raccontato su #BlogginPolonia.
Durante il viaggio non potevo fare a meno che registrare con gli occhi ogni immagine che sfrecciava fuori dal finestrino. Uno dei dettagli che più mi è saltato agli occhi è stata la massiccia presenza di case in legno, che potremmo tranquillamente definire dacie.
La Dacia è la tipica casa delle campagne russe ed è molto diffusa in queste zone di confine.
Per preservare intatta l'atmosfera della Podlachia, molti paesini sono sotto tutela ambientale affinché non vengano costruiti condomini o case in stile diverso.
Man mano che il mio viaggio procedeva, dentro la mia mente era sempre più chiara e forte la Colonna Sonora del Dottor Zivago. Mi sentivo come se stessi andando verso gli Urali in cerca di chissà che libertà.
La mia destinazione, invece, era un posto chiamato Siolo Budy e, ve lo dico, una settimana lì me la farei molto volentieri.
Si tratta di un vecchio villaggio (Siolo Budy vuol dire Vecchia Budy) ristruttutato e ricostruito così com'erano i villaggi di Podlaskie a ridosso della foresta di Bialowieza.
Dacie, profumo di legno, la prateria da un lato e dall'altro la foresta: tutto ciò che aiuta a comporre l'immagine tipica della taiga.
Il luogo è già magnifico in sé ma l'estate e la luce dell'Est lo rendono ancora più bello perché, da queste parti, a Giugno il sole tramonta intorno alle 22.30 e alle 4 del mattino è già bello alto.
Nelle poche ore che intercorrono tra tramonto e alba, si sprigiona nel cielo un crepuscolo che sembra eterno e che non vuole mai lasciare il passo alla notte.
Il cielo diventa azzurro con qualche punta di giallo verso l'orizzonte.
Poi diventa rosa e si tinge di rosso a tratti.
Ero stanca, ero in viaggio dalle 5 di quel mattino e avevo preso un aereo, un treno e fatto svariate ore di auto ma non mi rassegnavo a chiudere gli occhi su un simile spettacolo.
Quella sera ho provato la Bania Russa, un modo molto russo di fare la Sauna, che vi racconterò presto.
Ho assaggiato la cucina locale e bevuto birra che arrivava dalla vicina Ukraina.
Mi è stato offerto e ho gustato quello che loro chiamano Vodka di Miele, ma che in realtà non ha nulla a che fare con la vodka (se non il grado alcoolico).
Sono andata a dormire con i capelli bagnati e la pelle che sapeva di betulla.
Prima di entrare nella mia stanza nella dacia ho riguardato l'orizzonte che non si ostinava ad addormentarsi.
Dalla steppa e dalla foresta arrivavano i rumori della natura.
Io ho respirato a fondo e mi sono lasciata andare alla stanchezza.
Prima di addormentarmi ho pensato che mai avrei immaginato quella luce intensa a Est.
Quella è stata la mia prima sorpresa di questo viaggio in Polonia.
PS: e se il mio viaggio vi è piaciuto... votatemi per il Concorso di  BlogginPolonia!


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