Siracusa: il dramma dei senzatetto nell’indifferenza della città e il fallimento della gestione degli alloggi popolari

Creato il 25 marzo 2014 da Giornalesiracusa

News Siracusa: era il lontano 2008 quando un senza tetto di origini polacche fu trovato morto, stroncato dal freddo nelle grotte della balza di Acradina, nel cuore di Siracusa, non distante da abitazioni e alberghi. Negli anni i decessi dei senza tetto non si sono fermati, l’ultimo cadavere è stato rinvenuto nell’edificio abbandonato, il cosidetto “Albergo-Scuola”, nella zona della stazione ferroviaria. Nessuna amministrazione è stata capace di porvi rimedio, anzi, questi esseri umani si lasciano abbandonati dentro le grotte o negli edifici dismessi e pericolosi, l’indifferenza dell’amministrazione è talmente tanta che sembra quasi normalità vedere un senza tetto dimorare a due passi dagli uffici comunali, come ad esempio la grotta posta vicino gli uffici siti in via San Metodio.

La questione senza tetto, non coinvolge soltanto gli stranieri, ma negli anni sono stati diversi i siracusani che hanno protestato davanti al vermexio. Gli ultimi sono stati Francesco Limpido e Ivana Rizza, una coppia di ragazzi siracusani con 4 figli, che occupavano abusivamente un immobile in Ortigia. La coppia, come tanti altri siracusani, chiedeva l’assegnazione di un alloggio, ma il comune non ha mai a disposizione alloggi popolari. La gestione fallimentare degli alloggi popolari ha portato diverse problematiche anche a chi investe in un immobile e lo mette in affitto, infatti sono tanti gli immobili occupati abusivamente con dentro inquilini che non riescono a pagare il canone d’affitto, causando problemi anche ai proprietari che si vedono costretti a chiedere lo sfratto per morosità e di conseguenza a lasciare in mezzo alla strada famiglie a cui toccherebbe di diritto un alloggio popolare.

Il Sicet (Sindacato Inquilini Casa e Territorio) con un comunicato stampa afferma che la situazione abitativa del Paese risulta drammatica, sono 200 mila gli sfratti per morosità, che crescono di 80 mila l’anno, 350 mila famiglie con incidenze canone/reddito di oltre il 50% che chiedono un aiuto per sopravvivere e ammontano a circa 650 mila le domande per una casa popolare che non hanno fino ad adesso trovato risposta. “Il Piano casa” deve essere migliorato ed adeguato ai reali bisogni abitativi del Paese che chiedono affitti più bassi e sostegno agli inquilini e questo potrà avvenire attraverso un confronto con il Parlamento e tutte le forze politiche.

Giovanni Pitarresi


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