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Siracusa: si e’ conclusa la vii edizione dell’ortigia film festival

Creato il 01 agosto 2015 da Amedit Magazine @Amedit_Sicilia

Ortigia FILM festival 2015

Sal Consoli – collaborazione con F . Testaj

ortigia film festival

Si è conclusa a metà luglio, la VII edizione dell’Ortigia Film Festival 2015, con l’assegnazione dei premi alle pellicole in concorso.

Tra le presenze che hanno arricchito tale evento, si sono avute quella dell’attore Marco Giallini (romanzo criminale in tv e se dio vuole al cinema ) e del regista Krzysztof Zanussi, presenti anche agli incontri con il pubblico particolarmente graditi e di Rap ovvero Chiara Rapaccini, eclettica e presente in doppia veste con un docufilm scritto a quattro mani con Monicelli, come racconta lei stessa dal palco, invitata a parlare di un pò del suo tempo trascorso con Mario Monicelli, suo compagno, e con una mostra fotografica di foto e cimeli di tutta una vita, salvati dai cassonetti dell’immondizia, riuscendo a bloccare in tempo il regista mentre li buttava.

Particolare interesse ha suscitato tra gli addetti e non, l’argomento sul confronto del cinema italiano mettendo in risalto vari generi tra cui documentari, film dessai,cortometraggi realizzati e immessi nei vari mercati, cui spiccano anche sul web. Il tutto tenuto da una polemica (scherzosa nei toni ma non negli argomenti ) tra la regista Antonietta De Lillo e Andrea Purgatori, sceneggiatore e presidente di giuria del festival per i concorsi lungometraggi opere prime e seconde coinvolgendo anche gli altri ospiti della serata.

foto-premiazione-3-OFF-2015

La giuria composta da una brava e bella Anita Caprioli, figlia d’arte, ma a cui molti, le attribuiscono erroneamente, come padre Vittorio Caprioli mentre in realtà è da parte della madre ha ereditato il sacro fuoco dell’arte, e tra gli altri componenti della giuria dei lungometraggi, presieduta da Andrea Purgatori, composta da Roland Sejko, assegna il Premio Ficupala 2015, per il Miglior film a Vergine Giurata di Laura Bispuri con Alba Caterina Rohrwacher.

Una storia apparentemente lontana, che racconta un tema universale: il rapporto di una donna con il proprio corpo e la propria identità femminile negata, in un microcosmo tutto maschile e fermo nel tempo. Un film girato con sapienza e passione. Un’opera prima che conferma il talento di una giovane autrice e il potenziale del nostro cinema nel tempo della crisi”.


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