Siria: armi chimiche distrutte in acque internazionali
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Requisite le armi chimiche di Assad in Siria, ora si apre la parte più problematica e che ha sollevato numerose critiche: il loro smaltimento. Essendo chimiche appunto, queste armi hanno un livello di inquinamento che potrebbe creare seri danni all’ambiente, se disperso in mare.
La nave che si occuperà del trasporto, la Cape Ray, ha l’ordine di portare le armi in acque internazionali, nel Mar Mediterraneo, in un luogo che è stata mantenuto segreto, e lì inizierà l’operazione di smaltimento. Il portavoce dell’organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, Michael Luhan, ha assicurato che non ci sarà alcun danno per il Mediterraneo, perchè nemmeno una goccia del materiale nocivo si riverserà in mare.
Per il trasporto delle sostanze nocive si sono attivati molti Stati, che porteranno i vari componenti delle armi al posto di Gioia Tauro, a cui tocca il gas mostarda, ovvero la parte più nociva ma ora inerme. A Rota, in Spagna, arriverà invece il gas nervino sarin. Dopo tutto ciò, la Cape Ray si sposterà in acque internazionali per un’operazione che durerà tre mesi, per la sua distruzione della armi, attraverso un processo di idrolisi.
La Cape Ray è una nave militare di trentacinque tonnellate, dotata di due macchine per avviare il processo di idrolisi che costa ognuna cinque milioni di dollari. La nave è attrezzata per operare in tutta sicurezza, con sistemi per garantire la salute degli operatori che saranno coinvolti nell’operazione.
Secondo alcune fonti, l’inizio della distruzione della armi chimiche è molto vicina. Sarà l’inizio di una delle più grandi operazioni di smaltimento mai avvenute al mondo, prima d’ora.
di Alessandro Bovo
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