Un’autobomba é esplosa stamani presso una città della Siria centrale uccidendo due persone. Lo riporta la tv statale siriana: l’attacco é avvenuto alle porte della città di Salamiyeh. Attivisti all’opposizione in varie parti del Paese hanno detto che la situazione é comunque “calma” esprimendo comunque “cautela”. Alla mezzanotte locale (le 23 in Italia), infatti, è entrata in vigore in Siria l’attesa tregua negoziata da Russia e Stati Uniti, mentre l’inviato Onu Staffan de Mistura ha fatto sapere che intende convocare la ripresa dei colloqui di pace per il Paese il 7 marzo.
(arabpress.eu)
Siria: da mezzanotte in vigore la tregua. Un’autobomba stamane ha ucciso due persone. Dopo una giornata di intenso martellamento dell’aviazione russa, allo scoccare della mezzanotte, le armi si sono fermate in tutta la periferia della capitale e più a nord, nella città di Aleppo, ormai devastata. L’Osservatorio Siriano per i Diritti umani ha aggiunto che era tranquillo anche il nord della provincia di Latakia e le province centrali di Homs ed Hama. L’inviato speciale dell’Onu, Staffan de Mistura, ha annunciato che i colloqui di pace riprenderanno il 7 marzo se l’accordo tiene e se saranno consegnati gli aiuti umanitari (un punto fondamentale nei negoziati di pace). Gli scontri sembrano essersi “placati”, ha detto il diplomatico italo-svedese, incontrando la stampa poco dopo la mezzanotte. “La cosa importante – ha aggiunto – è che (eventuali) incidenti (che interrompano il cessate-il-fuoco) vengano riportati immediatamente sotto controllo e contenuti”.
Le potenziali difficoltà durante la tregua. “In tutte le tregue che ho visto in qualunque tipo di conflitto – ha spiegato, collegato via conferenza da Ginevra con l’Onu – c’è una grande probabilità di difficoltà, create da aggiustamenti, tensioni e incidenti. Secondo l’Osservatorio l’aviazione russa, alleata del regime di Bashar al Assad, non ha compiuto alcuna incursione dalla mezzanotte; ci sono stati però alcuni scontri intermittenti tra le forze lealiste e i jihadisti dell’Isis e del Fronte al-Nusra. I jihadisti si sono scontrati anche contro le forze curde nella provincia di Raqqa. De Mistura ha detto che si indagherà sull’accaduto.
La prima tregua in cinque anni di guerra civile. La tregua, appoggiata da una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu varata nella notte, è la prima in cinque ani di sanguinosa guerra civile che ha fatto almeno 270mila morti e cerca di favorire una soluzione politica alla guerra. La risoluzione è stata approvata meno di un’ora prima dell’inizio del cessate-il-fuoco, con un voto all’unanimità dopo discussioni e trattative fino all’ultimo minuto tra Usa e Russia. Il testo dà il benvenuto agli impegni delle parti per fermare la violenza e sottolinea la necessità che tutti consentano la consegna immediata degli aiuti umanitari a tutta la popolazione, compresa quella che si trova nelle aree assediate. La tregua è stata accettata da 97 gruppi armati e dal governo di Damasco ed esclude esplicitamente le organizzazioni terroristiche, Isis e Fronte al-Nusra. De Mistura ha spiegato che una speciale task-force dell’Onu si incontrerà oggi a Ginevra per monitorare il cessate il fuoco. Gli Usa e la Russia si occuperanno, con l’aiuto dell’Onu, di vigilare sul rispetto della tregua e della gestione dei problemi che potranno sorgere: per questo sono stati creati centri di raccolta dati a Mosca, Washington, Latakia (in siria) e Amman, che raccoglieranno informazioni su eventuali violazioni. (AGI)