DAMASCO - Situazione incandescente in Siria dove, per il perdurare dei conflitti interni, la Farnesina ha deciso di sospendere le attività dell'ambasciata di Damasco. Tutto il personale è stato richiamato in Italia. "Anche in considerazione delle gravi condizioni di sicurezza, insieme ai principali partner dell'Unione Europea - si legge in una nota del ministero - abbiamo inteso ribadire la più ferma condanna verso il regime siriano". "Abbiamo inteso ribadire la condanna verso le inaccettabili violenze attuate dal regime siriano nei confronti dei propri cittadini", dice il comunicato ufficiale della Farnesina. "L'Italia continuerà a sostenere il popolo siriano e a lavorare per una soluzione pacifica della crisi, che ne garantisca i diritti fondamentali e le legittime aspirazioni democratiche. Sosteniamo pienamente gli sforzi dell'Inviato Speciale dell'Onu e della Lega Araba, Kofi Annan, per ottenere uno stop immediato alla violenza e per consentire l'accesso degli operatori umanitari e l'avvio del dialogo politico", conclude la nota.
Siria in fiamme, la Farnesina chiude l'ambasciata. Rimpatriato il personale
Creato il 14 marzo 2012 da SamalosDAMASCO - Situazione incandescente in Siria dove, per il perdurare dei conflitti interni, la Farnesina ha deciso di sospendere le attività dell'ambasciata di Damasco. Tutto il personale è stato richiamato in Italia. "Anche in considerazione delle gravi condizioni di sicurezza, insieme ai principali partner dell'Unione Europea - si legge in una nota del ministero - abbiamo inteso ribadire la più ferma condanna verso il regime siriano". "Abbiamo inteso ribadire la condanna verso le inaccettabili violenze attuate dal regime siriano nei confronti dei propri cittadini", dice il comunicato ufficiale della Farnesina. "L'Italia continuerà a sostenere il popolo siriano e a lavorare per una soluzione pacifica della crisi, che ne garantisca i diritti fondamentali e le legittime aspirazioni democratiche. Sosteniamo pienamente gli sforzi dell'Inviato Speciale dell'Onu e della Lega Araba, Kofi Annan, per ottenere uno stop immediato alla violenza e per consentire l'accesso degli operatori umanitari e l'avvio del dialogo politico", conclude la nota.
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