Siria: Informazione Scorretta intervista Orazio Gnerre

Creato il 02 luglio 2013 da Informazionescorretta

Informazione Scorretta intervista il giovane Orazio Maria Gnerre Presidente di Millennium, Direttore Editoriale di Nomos – Bollettino di studi e analisi.

I.S. Tutti abbiamo visto l’ultima notizia dalla Siria: tre francescani brutalizzati dai cosiddetti ribelli. Puoi spiegarci in parole semplici cosa sta succedendo?

Gnerre: Per quanto i media mainstream stiano cercando di smentire le voci riguardanti la barbarica uccisione di alcuni membri del clero cattolico da parte dei terroristi internazionali che stanno operando in Siria, la notizia sembra più che plausibile. Già qualche giorno fa un altro francescano francese, padre François Mourad, era stato massacrato dai membri degli irregolari definiti impropriamente “ribelli”. Il punto è semplice: la Siria, al centro di un complotto internazionale, deve sparire dalla cartina per come la conosciamo. E questo non significa solo operare un cambio di governo, ma distruggere pezzo a pezzo la vita sociale. I rappresentanti delle confessioni cristiane poi sono il bersaglio prediletto di chi non solo è interessato a creare il caos, ma anche a costituire governi ultrareligiosi dopo il conflitto.

I.S.: E’ tutto il vicino oriente che da anni è distrutto da violenze intestine, ma anche da interventi della Nato. Cosa succede?

Gnerre: Molto semplicemente, tutto ciò risponde al cosiddetto tentativo di balcanizzazione del Medio Oriente, per evitare la composizione di integrazioni di grandi spazi geopolitici nel rimland continentale. In parole povere: l’egemonia geopolitica statunitense lotta instancabilmente contro grandi coesioni regionali non sottoposte al suo controllo, che potrebbero garantire maggiore stabilità all’intera massa eurasiatica. E’ il perpetrarsi contemporaneo della strategia del “divide et impera”.

I.S.: Sarà possibile convivere pacificamente in tutto il continente, senza dover più vedere distruzioni e guerre? Quale potrebbe essere la soluzione?

Gnerre: L’unica soluzione, noi la intravediamo in un ripensamento dei rapporti internazionali su basi multipolari. Il multipolarismo significherà innanzitutto autonomia e dialogo di civiltà. Chi, come noi, è stanco di ascoltare i profeti dello scontro di civiltà che vorrebbero veder collidere culture, popoli e identità, deve comprendere che la resistenza al globalismo, oggi più che mai, è internazionale e “multipolare”. L’unica via per il raggiungimento della pace tra i Popoli passa attraverso l’annichilimento di un sistema globale egemonico.

Informazione Scorretta


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