Il Segretario di Stato Usa John Kerry ha dichiarato oggi alla stampa che se il presidente siriano, Bashar al-Assad, entro il termine della prossima settimana consegnerà le sue armi chimiche alla comunità internazionale potrebbe evitare l’attacco delle forze statunitensi contro il suo Paese ma, secondo il governo americano, “”non sembra sul punto di farlo”.
Ammesso che Assad disponga di armi chimiche e che queste armi siano state veramente utilizzate, fatti su cui ancora aleggiano molti dubbi nonostante le presunte prove, sbandierate dal governo statunitense come inoppugnabili, al pari di quelle sulle armi di distruzioni di massa irachene, quasi sicuramente la loro consegna alla comunità internazionale non cambierebbe l’accuratamente pianificato progetto militare americano.
Già una volta infatti, nel 2003, mentre era in procinto di scatenare la seconda guerra del Golfo, Washington aveva avanzato la stessa richiesta a Saddam Hussein, a quel tempo alla guida dell’Iraq, il quale acconsentì alla distruzione di decine di missili al-Samoud 2 sotto la supervisione dell’Onu, cosa che non scongiurò comunque l’attacco statunitense che portò alla caduta del Rais ed alla trasformazione del paese da stato laico a polveriera in cui si registrano quotidianamente attacchi terroristici di matrice islamica.
Già in quell’occasione infatti, ad una richiesta analoga avanzata dal presidente Usa George Bush, Bashar al-Assad aveva risposto che “la Siria non distruggerà le proprie armi e non farà la stessa fine dell’Iraq”.
Siria. Kerry, ‘consegnare armi per evitare attacco’. Ma per l’Iraq fu la stessa cosa
Creato il 09 settembre 2013 da Giacomo Dolzani @giacomodolzaniPossono interessarti anche questi articoli :
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