Sono circa 211mila le persone uccise in Siria dall’inizio del conflitto, il 15 marzo del 2011. Lo denuncia la Rete siriana per i diritti umani, accusando il regime di Bashar al-Assad di aver ucciso 176.678 civili, tra cui 18.242 bambini e 18.457 donne.
(todayonline.com)
All’incirca 211mila persone morte, in quattro anni di conflitto in Siria. “La percentuale delle donne e dei bambini sul totale delle vittime è del 19 per cento”, denunciano gli attivisti. Secondo l’organizzazione non governativa, inoltre, 11.427 persone sono state torturate fino alla morte. I soldati del regime di Assad, riferiscono ancora gli attivisti, hanno ucciso 27.496 membri dell’opposizione armata e usato 5.150 barili bomba che hanno causato la morte di 12.194 persone.
I morti causati dalla violenza dello Stato Islamico in Siria. In Siria è attivo anche lo Stato Islamico (Is) che, secondo la Rete siriana per i diritti umani, ha ucciso 3.967 persone da quando il gruppo è stato fondato nel 2013. Tra le vittime dei jihadisti 1.054 civili e 2.913 uomini delle forze di opposizione. Il Fronte al-Nusra legato ad al-Qaeda, invece, è responsabile della morte di 331 persone, tra cui 258 civili e 73 esponenti di gruppi dell’opposizione. Inoltre, gli attivisti denunciano che 493 persone sono state uccise nelle zone controllate dai gruppi armati curdi e 787 sono le vittime di attacchi condotti da gruppi dell’opposizione siriana. Dal 23 settembre scorso, ovvero da quando la coalizione internazionale contro l’Is a guida Usa ha iniziato i suoi raid contro le postazioni jihadiste in Siria, si stima che siano stati uccisi 103 civili.
Gli ultimi dati delle Nazioni Unite circa le vittime del conflitto siriano risalgono ad agosto scorso e parlano di oltre 190mila morti.