“Assoldando bambini sotto i 15 anni, il gruppo commette un ulteriore crimine di guerra”, specifica l’Onu. L’Isis recluta spesso ragazzini di 14 o 15 anni per affiliarli, e negli ultimi giorni ha fatto scalpore la notizia del 13enne Younes Abaaound, che dal Belgio sarebbe andato in Siria per combattere nelle file dell’Isis.
Attivisti locali hanno informato l’ANSA che stamane miliziani ribelli anti-siriani hanno conquistato il valico di frontiera tra Siria e Israele sulle alture del Golan, vicino Quneitra, controllato finora dalle truppe governative. Le fonti fanno sapere che dall’alba sono in corso combattimenti tra l’artiglieria israeliana e le milizie anti-governative lungo tutta la linea del “Cessate il fuoco” Siria-Israele del 1974. Tali fonti riportano che le forze anti-governative sono composte da “gruppi dell’Esercito libero siriano e da milizie islamiche”, mentre escludono la presenza di terroristi Isis. La reazione israeliana c’è stata dopo che vari colpi di mortaio provenienti dalle milizie siriane hanno ferito un soldato ebreo e provocato danni.
Per quanto riguarda il rapporto della Commissione Onu, esso sottolinea che durante le esecuzioni pubbliche del venerdì “I civili, compresi i bambini, sono invitati ad assistere al macabro rituale. I corpi delle persone uccise vengono lasciati in mostra per giorni, per terrorizzare la popolazione. E le donne sono flagellate anche per il mancato codice d’abbigliamento dell’Isis”.
L’Onu, però, non denuncia solo l’Isis, che è comunque ritenuto “un chiaro pericolo per i civili e in particolare per le minoranze sotto il suo controllo in Siria e Iraq”, ma anche le forze lealiste del governo di Damasco. “Hanno commesso massacri, attacchi, torture ed altre violazioni che equivalgono a crimini contro l’umanità”, si legge nel rapporto.
Intanto, è notizia di poco fa che almeno 3 donne sunnite malesi sarebbero partite per il Medio Oriente, allo scopo di fornire “conforto sessuale” ai miliziani Isis. Lo afferma un funzionario dell’intelligence citato da Malaysian Insider. Le 3 donne, sottolinea il funzionario, si sarebbero offerte “volontarie per il Jihad al-Nika, o Jihad sessuale”, dopo un decreto emanato a giugno dall’Isis. Tale decreto ordina alle famiglie musulmane di mandare nella regione le loro donne non sposate per il jihad sessuale. Il funzionario aggiunge anche che molte donne di diversi paesi sono coinvolte nella pratica, perfino tra i 600 cittadini britannici che combattono nelle file dell’Isis.