Siria: uccisa la mamma le tocca proseguire

Creato il 24 aprile 2015 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

di Floriana La Rocca

La straziante immagine di una manciata di bambini rimasti senza mamma, affidati a un improvvisato cielo infame, precipita nello strapiombo delle coscienze, siano esse cosmiche, personali, inesistenti o pulsanti. Facile, convincersi che non v’è scandalo più perverso, se riesci ad entrare nello sguardo di questa bambina, sorella maggiore del gruppo, andato molto più in là della disperazione. C’è assai di più in quegl’ occhi: il non sapere come fare, quanto fare, o rifare. C’è il vuoto che cambia in indicibile inferno (non che il precedente fosse meno disastroso!), trasformandosi in una terribile bolgia impossibile da affrontare. C’è l’annientamento di sé, delle responsabilità che esecrabilmente invadono la sua mente e le sue spalle, costretta a cedere quel poco che ha per badare ai suoi fratellini, proteggerli, rassicurarli. Lei dispone di una riva dove aspettare; di un battito che reclama aiuto e che aiuto è pronto a dare. Persa la mamma, uccisa in quella Terra aliena, disfatta, tremante e priva di umani respiri com’è la Siria, le toccherà espiare le colpe di un mondo che quando vuole ce la mette tutta per diventare invivibile. Supplicherà la mano compassionevole di un dio che ha permesso di distruggerle la dolcezza e l’equilibrio del costruirsi che le spettavano; quella carezza al suo infinito dolore senza presente o un’idea di futuro. Qualcuno prenda in braccio lei, la consoli, le regali un sorriso, le doni la speranza. La vita le è stata data con un destino sbagliato, amaro. E Il nulla non è accettabile alla sua età.



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