SIRONI E LA GRANDE GUERRA.
L’ARTE E LA PRIMA GUERRA MONDIALE DAI FUTURISTI A GROSZ A DIX
a cura di Elena Pontiggia
22FEBBRAIO - 25 MAGGIO 2014
A Palazzo de’ Mayo si inaugura sabato 22 febbraio alle ore 17.00 “SIRONI E LA GRANDE GUERRA
L’arte e la prima guerra mondiale dai futuristi a Grosz e Dix”, la mostra a cura di Elena Pontiggia che apre in Italia le riflessioni sul centenario della Prima guerra mondiale attraverso le opere che hanno rappresentato la drammatica esperienza del conflitto. Da Balla a Carrà, da Léger a Grosz e Dix, da Previati a Nomellini, cuore della mostra è pero la figura di Sironi , di cui per la prima volta vengono analizzate organicamente la stagione degli anni 1915-1918 e la tematica della guerra.
ore 17 - Conferenza di inaugurazione - relatori Pasquale Di Frischia/ Presidente Fondazione Carichieti; Lucia Arbace/Soprintendente BSAE Abruzzo; Elena Pontiggia/storica dell'arte e curatrice della mostra; Valentina Cocco/organizzatrice della mostra per la Fondazione Carichieti
ore 18 - Apertura della mostra al pubblico
Dopo i successi delle mostre dedicate a Mimmo Paladino, Vasco Bendini | Matteo Montani, Francis Bacon, Aligi Sassu, Emilio Greco e alla grande esposizione sui codici miniati “Illuminare l’Abruzzo”, la Fondazione Carichieti propone al pubblico ancora una volta una programmazione attenta e di alto livello scientifico. Mentre si avvicina il centenario della prima guerra mondiale (1914-1918), la Fondazione promuove e inaugura Sabato 22 febbraio una nuova esposizione dal titolo “Sironi e la Grande Guerra. L’arte e la prima guerra mondiale dai futuristi a Grosz e Dix”.
La mostra, che rientra nel programma ufficiale delle Commemorazioni del Centenario Prima Guerra Mondiale 2014/2018, ha ricevuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, il Patrocinio della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Abruzzo, della Presidenza del Consiglio Regionale Regione Abruzzo e della Provincia di Chieti. Curata da Elena Pontiggia, apre in Italia le riflessioni sul centenario della Prima guerra mondiale (1914-1918), comprende oltre cinquanta opere e documenta come gli artisti, da Balla a Carrà, da Léger a Grosz e Dix, da Previati a Nomellini, hanno rappresentato la drammatica esperienza del conflitto.
Cuore della mostra è la figura di Sironi, di cui per la prima volta vengono analizzate organicamente la stagione degli anni 1915-1918 e la tematica della guerra, che ricorre nella sua pittura ben oltre quegli anni.
Il percorso espositivo muove da maestri europei come Léger con I giocatori di carte, 1915; Otto Dix, con la poco nota Schützengraben in der Champagne [Trincee nella Champagne], 1916; Grosz con il tragico 1917. Prosegue poi con gli artisti italiani, da Previati (Gli orrori della guerra, 1917) e Nomellini, (Allegoria della vittoria sull’esercito in marcia, 1919) ai futuristi Balla, Carrà, Depero, Prampolini, Dottori, fino a Bonzagni, Campigli e molti altri, tra cui Viani e Marussig che rappresentano entrambi un Soldato austriaco, emblema della sconfitta.
Le sale sironiane iniziano con le vignette satiriche contro gli Austro-tedeschi realizzate dall’artista nel 1915-1918, tra cui quelle per la rivista “Il Montello”, diretta da Bontempelli. Di rilevante interesse, in particolare, è l’ultimo numero della rivista, uscito nel novembre 1918 per celebrare la vittoria e finora quasi sconosciuto (ne esistono in Italia solo cinque copie).
Tra le opere esposte, ancora, si segnalano i commoventi ritratti che Sironi esegue a soldati e ufficiali, e il drammatico paesaggio urbano Città e aereo, 1921.
Di enorme suggestione sono poi due opere monumentali: la grande tela della Vittoria alata, dipinta da Sironi nel 1935, e i giganteschi Soldati, del 1936. La prima è il cartone per l’affresco L’Italia fra le scienze e le arti, realizzato per l’Aula Magna dell’Università La Sapienza a Roma, ed è oggi il più importante documento dell’idea sironiana perché l’affresco romano è stato pesantemente ridipinto. Il secondo è un’imponente composizione con due soldati della prima guerra mondiale, evocati visionariamente a vent’anni di distanza dal confitto (1936).
La mostra, accompagnata da un catalogo Allemandi, rimarrà aperta fino al 25 maggio.
Museo Palazzo de' Mayo
Largo Martiri della Libertà, 2, 66100 Chieti
Magazine Arte
Sironi e la Grande Guerra. L’arte e la prima guerra mondiale dai futuristi a Grosz e Dix
Creato il 20 febbraio 2014 da Roberto MilaniPossono interessarti anche questi articoli :
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