Il sisma dell’Emilia ha indubbiamente portato delle conseguenze sull’assetto morfologico dell’area. Si apprende dal Corrire della Sera che le scosse del 19 maggio hanno hanno causato un sollevamento del suolo fino a 12 centimetri.
La notizia viene resa nota dal Consiglio nazionale delle ricerche,e, l’attività di monitoraggio del territorio viene eseguita minuto per minuto specie nelle aree dove è ancora in atto la scia sismica.
Attualmente a vigilare sul suolo italiano ci sono diversi satelliti, o meglio radar dei satelliti della costellazione Cosmo-SkyMed programmate dall’Agenzia spaziale italiana.
Oltre ai satelliti viene utilizzato un particolare rilevamento elettromagnetico dell’ambiente del Consiglio nazionale delle ricerche (Irea-Cnr) di Napoli e dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), si stratta di un tecnica di interferometria differenziale, questa tecnica permette di misurare spostamenti del terreno anche di pochi centimetri
Lo studio dei dati incrociati, dimostra che ci sono dei mutamenti nell’area che estende per circa 50 chilometri quadrati, tra Mirandola e San Felice sul Panaro nella provincia di Modena.
I territori risultano aver subito una sorta di sollevamento .