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Con SISSA , Gianluca Filippo ed io abbiamo deciso di iscriverci all'ultimo minuto al Campionato Nazionale Meteor. Non abbiamo avuto tempo per preparare a dovere la barca e l'equipaggio, ma volevamo fortemente vivere questa esperienza e così ci siamo lanciati in questa avventura.I 4 giorni di regate sono stati a dir poco avvincenti. Non si contano i problemi che abbiamo dovuto affrontare, soprattutto nelle regate con vento sopra i 15 nodi (quasi tutte a dire il vero), ma con vento sotto i 10 nodi siamo riusciti a piazzare un discreto 9° posto. Il giovedì Alessandro Massaro è subentrato a Filippo, il quale ha affrontato 3 regate il mercoledì con quasi 40 di febbre. Avrebbe voluto stoicamente continuare, ma visto il suo imminente matrimonio, abbiamo deciso saggiamente di preservarlo integro per quel giorno! Il Campionato Nazionale Meteor è una competizione vera, dove tutti sono in acqua per vincere o comunque ben figurare. I distacchi fra il primo e l'ultimo sono minimi e le gare sono tutte tirate, nessuno molla mai. La partenza con quasi 40 barche è un momento di emozione pura, l'adrenalina va a mille e la concentrazione è massima. Si lotta per stare davanti, sempre. I nervi sono tesi, i muscoli contratti, ogni centimetro lasciato in un incrocio provoca una fitta di dolore. In boa si deve sgomitare, tutti volgiono trarre il massimo vantaggio da ogni situazione, ma spesso il risultato sono poderose collisioni che mettono a dura prova i mezzi, la tenuta nervosa e le corde vocali dell'equipaggio. All'arrivo in 10 secondi ci sono 10 barche e se ci sei in mezzo, allora tutti centimetri persi nei 2 lati precedenti ti tornano in mente: il genoa cazzato 5 secondi in ritardo, lo spi che si è sgonfiato per 3 secondi in strambata, la copertura subita per 10 secondi dall'avversario. Vorresti che la barca accelerasse miracolosamente per guadagnare una spanna e battere il diretto avversario, magari grazie a un nodo di vento in più concentrato proprio sul tuo spi. Ma la vela è perfezione, la fortuna non c'entra nulla. Chi sbaglia è dietro, punto. Ma si può migliorare, si può sbagliare meno, si può studiare e comprendere di più. Si può fare di meglio insomma e cavalcando questi pensieri arriva lo slancio per ripartire con nuovo entusiasmo.
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