Ma c'è anche un lato oscuro nella locomotiva: sono tutte le inchieste sulla corruzione venute fuori in questi anni. Da quelle sulla sanità, legate ai rimborsi per le prestazioni (il modello di eccellenza lombardo), a quelle legate alle costruzioni delle opere strategiche. Non è solo l'Expo coi suoi miliardi a fare gola a molti, ma c'è anche l'alta velocità, la tangenziali lombarde e autostrade messe a piane nel passato e confermate da questa giunta. Se nella sanità il modello lombardo è quello della sussidiarietà, con pubblico e privato messi apparentemente sullo stesso piano, nel settore dei trasporti il modello prevalente è quello della gomma, con buona pace dei pendolari. Report, nell'inchiesta di Alberto Nerazzini, parlerà di corruzione dentro il sistema Lombardia. Si tornerà a parlare di Formigoni (dopo l'inchiesta su Cl e i Memores Domini) che non è più commissario straordinario per Expo.
Cosa intende fare questa giunta per contrastare la corruzione, la presenza della ndrangheta nelle grandi opere, e per ridare credito alla sanità regionale (come i licenziamenti messi sul tavolo dalla nuova amministrazione del S. Raffaele), e anche relativamente ai casi di malasanità?
L'anticipazione della puntata su Reportime: La scheda della puntata DO UT DES di Alberto Nerazzini
La chiamano il motore trainante dell’economia: è la Lombardia, 10 milioni di abitanti, un quinto del PIL italiano. Ed è la regione colpita da una «serie sconcertante di fenomeni corruttivi e concussivi nella pubblica amministrazione», come sottolinea il procuratore regionale della Corte dei Conti, per il quale la «piaga della corruzione è ben più grave rispetto a vent’anni fa», ai tempi di Mani Pulite. Roberto Formigoni, costretto a interrompere la sua quarta legislatura consecutiva – dopo quasi 18 anni di governo – proprio a causa delle inchieste e degli arresti che colpiscono i politici regionali, oggi fa il senatore della Repubblica. È l’indagato più importante: è accusato di associazione per delinquere, ma è ancora Commissario generale dell’Expo Milano 2015. La Lombardia riparte da Roberto Maroni e da una rinnovata alleanza Pdl-Lega. Qual è l’agenda politica? E soprattutto: la corruzione dilagante è una delle questioni sul tavolo?Dopo la corruzione, si parlerà del turismo, un settore che potrebbe essere il nostro fiore all'occhiello, creare sviluppo, posti di lavoro e PIL. Non dovremmo fare niente: chi è venuto prima di di noi ha fatto abbastanza, lasciandoci sul territorio tutte le opere d'arte e le bellezze del nostro territorio, che dovremmo solo valorizzare.
Altro che Grandi opere, inutili.
Oggi, per ridurre il debito pubblico si parla ancora di dismissione di beni pubblici: se da una parte non possiamo lasciare i palazzi e i beni del pubblico all'incuria , dall'altra parte l'esperienza del passato ha dimostrato come queste vendite siano delle svendite dove a guadagnare sono le banche. Questa sera si parlerà di Ferrara, dove un palazzo del comune è stato dato in gestione a dei privati affinché lo rimettessero a posto. Si può fare. BELLI DA MORIRE Stefania Rimini
Con il patrimonio che abbiamo di natura, di arte, di cultura, enologico, gastronomico, dovremmo essere ricchi e felici ... com'è che non riusciamo a metterlo a frutto? Nonostante il made in Italy e la creatività per cui siamo famosi, le nuove imprese che ruotano intorno al patrimonio non riescono a partire, che siano a Milano o a Catania. Di chi è la responsabilità? Intanto gli amministratori dei nostri beni culturali regalano a Google la possibilità di digitalizzare i nostri tesori più belli, dagli Uffizi alle calli di Venezia, e le imprese italiane che fanno lo stesso lavoro vengono lasciate a becco asciutto. E ancora, chi sono i privati che fanno affari all'interno dei musei pubblici e chi raccomanda chi? Quando poi si tratta di turismo, il nostro Paese è talmente bello che noi pensiamo di poter vivere di rendita, perché chiunque nel mondo prima di morire doveva venire a vedere l'Italia. Peccato che il mondo è cambiato, ci sono i social network e internet e il turista non è più lo stesso, vuole fare attività e avere servizi, mentre le Regioni che hanno il compito di fare promozione continuano a vendere il fatto che siamo belli, come trent'anni fa. Quando poi si tratta di paesaggio, nessuno ci batte: chi vuole vedere il paesaggio dell'uomo viene in Italia. Abbiamo 121 paesaggi rurali e pastorali storici, dai castagneti monumentali della Toscana ai terrazzamenti della Liguria, ma sono anche i più minacciati: dall'abbandono e dalle norme europee. Bisogna agire subito perché il nostro patrimonio è la strada per uscire dalla crisi. .