Magazine Diario personale
Il viaggio e' da Las Tunas a la playa Serrucho de Puerto Padre.
Vi racconto il viaggio standard perche' al final poi si assomigliano tutti.
Verso le 10/10.30 passo a prendere la Favola a casa,di solito usiamo una sola borsa con il necessario per il mare che lei tiene a tracolla.
E' sempre bello quando si siede dietro di me,mi abbraccia e mi punta le puppe sulla schiena,e' un bel partire.
Da dove vive lei siamo gia' sulla strada perche' in un attimo passata la linea,e l'universita' Lenin si arriva all'incrocio dove se vai a dx esci dalla citta' mentre a sx ti inoltri nel reparto Buenavista.
Giro a destra,un casino di gente chiede passaggi alle auto e fra loro molti militati che hanno anche loro qualcuon a casa che li aspetta.
Passiamo accanto a Rio Potrero e mi vengono in mente le mille volte che mi sono fermato li' ad aspettare Ave,ma tutto passa ed e' giusto che il passato rimanga dov'era anche perche non e' che dietro di me sia messo poi cosi' male......
Usciamo dalla citta' e sfrecciamo accanto all hotel del partido,molto bello e con piscina e parco,si trattano bene gli scaldasedie in divisa.
Subito dopo la scultura in marmo che delimita l'uscita dalla citta' troviamo delle bancarelle che hanno sempre dei mandarini buonissimi a 10 pesos mn alla bacinella,ci annotiamo mentalmente di comprarne al ritorno cosa che faremo poi puntualmente.
Mentre vado ai 60 all'ora,il max a cui arriva lo scooter,attorno a me c'e' tutto il campo cubano,una delle cose piu' belle ed emozionanti dell'isola.
Ragazzine che vanno a scuola con la loro divisa immacolata,sacador de cana che coi loro machete si riposano all'ombra,butteri cubani coi loro cavalli,donne che fanno km per un litro d'olio,biciclette, calessi,camion con tutta la loro umanita' sudata sopra.
Dopo 35 km siamo a Vasquez,una cittadina dove non c'e' un cazzo di interessante ma piena di gente che affolla la piazza,belle case costruite grazie ai soldi dei tanti che vivono fuori dal paese.
Fra l'altro tanta gnocca allo stato brado.....
Comunque andiamo avanti e dopo altri 15 km scorgiamo le caravelle,o meglio la caravella superstite nello slargo che ti immette in Puerto Padre e qua' tocca rallentare perche' la policia e' in agguato,percorriamo la strada centrale e prima del malecon giriamo a sx.
Ci aspettano 10 km di sterrata che per inciso fai meglio con lo scooter che in auto visto che la caretera stessa esta' en candela.
Dopo un paio di km e un chioschetto che vende cerveza despensada c'e' il punto de control,chiamiamolo cosi'...una sorta di cabina da spiaggia con un poveretto che ti ferma giusto per parlare con qualcuno.....mai avuto problemi anche perche' la fanciulla esta' limpia,la sola volta che ho beccato un cazzo di graduato ha fatto tutti i controlli del carne' con la radioolina ma poi il finale e' stato il solito "desculpa la molestia".
Quella strada fa davvero schifo e lo scorso anno ci ho fatto il mio unico volo con lo scooter,c'era una fanghera de madre e la ruota e'slittata,ero quasi fermo e mi sono inclinato fino a mettere la mano a terra.
Ho risollevato lo scooter che sacramentavo come un talebano avvolto nella pelle del maiale ma guerdando la Favola che rideva come una matta mi sono subito rimesso in pace con "l'universo criato" per dirla alla Camilleri.
Arrivati al mare giriamo a sx dove c'e' l'hotel perche' in una delle baracche sulla riva dello stagno di acqua dolce vive un vecchio tio diella Favola.
Non sarebbe proprio un tio ma visto che suo padre appena lei e' nata ha pensato di fottersene lui ha aiutuato la madre a crescerla.
Ora e' vecchio e lei gli vuole un bene dell'anima,lasciamo lo scooter a casa sua mentre andiamo a prendere il barchino,e' anche un occasione per poi lasciargli qualcosa,tutto serve a Cuba.
Da lui mi fermo pochissimo perche' vista l'acqua dolce dello stagno e l'erba circostante e' pieno di mosquitos che mi mangiano vivo accidenti a loro.
Il barchino poi ci porta dall'altra parte dove ci aspettano le prelibatezze di Roberto ma questa e' un altra storia.
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