E’ la seconda sfida europea tra Siviglia e Porto: nel 2010-11 i lusitani passarono il turno (con vittoria 2-1 al Pizjuan) e finirono per vincere l’Europa League. Luis Castro deve però fare a meno di due pedine fondamentali: Jackson Martinez e Fernando sono squalificati, Maicon – poi – nonostante il recupero in extremis va in panchina, senza dimenticare che Helton è fuori per infortunio. In avanti c’è l’algerino Ghilas,giustiziere di Eintracht e Napoli nei turni precedenti. Emery fa i conti con la squalifica di Moreno, nel trio alle spalle di Bacca preferisce Vitolo a Marin; si rivelerà una mossa azzeccatissima.
L’ambiente è caldissimo, l’1-0 rimediato in Portogallo non spaventa i tifosi andalusi che credono nel ribaltone. E, sin dalle primissime battute, si capisce che sarà gran serata per l’undici di casa. Fabiano, dopo pochi secondi, deve già fare gli straordinari sul tiro di Bacca che si era bevuto Reyes con estrema facilità. L’attaccante colombiano è indiavolato e, al 5′, si procura il rigore (fallo di Danilo) che trasforma alla perfezione il solito Rakitic. Il Siviglia continua a premere, Vitolo non arriva d’un soffio sul cross di Coke, Reyes ci prova con un gran sinistro che chiama Fabiano ad un altro paratone. Insomma, il 2-0 è nell’aria e, nonostante un doppio tentativo di Quaresma (bravo Beto), arriva al 26′: sponda di Bacca, Vitolo brucia in velocità il deludente Mangala e batte con un preciso rasoterra Fabiano. Porto in bambola, al 30′, incredibile ma vero, la qualificazione è chiusa a favore degli andalusi: Bacca, mai gol fu più meritato, ha tutto il tempo di controllare e girarsi in area lusitana, la battuta è potente e non lascia scampo al portiere ospite. 3-0, lo stadio è in visibilio. Il Porto, comunque, non molla. Tra il 40′ e il 45′, i dragoes costruiscono tre buone occasioni: prima Herrera spara alto da buona posizione, poi Defour non è preciso con una conclusione dal limite, infine Quaresma ci prova da lontanissimo ma non trova lo specchio della porta.
Il buon momento del Porto continua anche a inizio ripresa, nonostante l’undici lusitano resti senza il suo allenatore, espulso per proteste. Quaresma è ancora pericoloso ma ciabatta il tiro in piena area di rigore, il Siviglia poi resta in dieci per l’espulsione (doppio giallo) di Coke al 54′. E’ il momento più difficile per l’undici nervionense che è salvato da una splendida parata di Beto che ribatte alla grande il tentativo di Herrera. Segue il tiro al volo di Quaresma, migliore dei suoi, i ragazzi di Emery stringono i denti. I minuti passano, la spinta del Porto si affievolisce. Entra Gameiro, ideale per sfruttare il contropiede, e il centravanti francese riscatta al meglio l’incredibile errore dell’andata marcando il 4-0 a dieci minuti dal termine, proprio dopo una fulminea ripartenza. La pochezza difensiva del Porto, già palesata contro Eintracht e Napoli, stavolta è punita duramente. E neppure il bel gol di Quaresma nel finale, serve a salvare la faccia che, per la verità, è stata persa e ripersa più volte durante questa disgraziata stagione. Onore al Siviglia, comunque, che continua a godersi un 2014 per il momento ricchissimo di soddisfazioni. Semifinale in Europa e solo quattro punti dal quarto posto in campionato: a novembre sarebbe stato folle soltanto pensarlo.
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