Cambio di guardia ma non di temi. Con l'arrivo della seconda generazione, in quel di Skin si continua comunque ad affrontare l'adolescenza in tutte le sue sfumature, da quelle goliardiche a quelle drammatiche. I nuovi protagonisti sembrano solo all'apparenza più immaturi, ma riescono anche loro a immischiarsi in problemi di droga, triangoli (o quadrati) amorosi, accettazione omosessuale, crisi d'identità. Capitanati dall'affascinante e misteriosa Effy, che già nelle prime due stagioni faceva parlare di sé pur dicendo gran poco, Cook, Freddie, le gemelle Emily e Katie, Naomi, J.J., Thomas e Panda si lanciano a capofitto nella dura vita di Bristol tra spacci, party e nemici di lusso. Nella terza stagione infatti, il boss Johnny White fa loro da contraltare sfidandoli in più occasioni, mentre nella quarta il fil rouge è rappresentato dal suicidio di una loro coetanea che avrà più di qualche implicazione con il gruppo.
Ancora una volta, a caratterizzare i personaggi e a definirli nei loro problemi, ci sono dei genitori incuranti, incapaci di ascoltarli, di comprenderli o semplicemente di crescere a loro volta.
La formula rimane invariata, con un episodio dedicato a ciascuno più il gran finale corale, così facendo si ha modo di approfondire le varie personalità, apprezzando man mano l'evoluzione che trasforma la visione su ognuno di loro. Skins riesce infatti a stravolgere l'opinione che dei suoi protagonisti ci si fa, rendendo simpatici ed empatici chi inizialmente non si sopportava, mostrando le debolezze e le fragilità anche dei più forti. Resta così nel cuore la travagliata storia d'amore tra Naomi e Emily, mentre la caduta nel baratro di Effy porta a riflettere e fa del suo personaggio il più complesso. L'umorismo è comunque di quelli spiazzanti, che tocca i vertici dell'assurdo durante il pigiama party di Panda e l'esibizione sexy della sorella di Freddie. Anche questa volta il finale è di quelli amari, dove inevitabilmente qualche lacrima viene versata, con una virata verso l'inquietante e il trash per una soluzione inaspettata e imprevedibile.
La colonna sonora è ovviamente di quelle DOC, con brani dal sound very british e very indie tra cui fanno capolino gente come Florence+The Machine, Mumford & Sons.
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