E' noto che sempre più spesso il web è fonte non solo di ispirazione giornalistica, ma di vero e proprio plagio, vedere però come la breve biografia nell'articolo della Gazzetta sia stata completamente ricopiata da alcuni passaggi della voce di Wikipedia senza nemmeno cercare, che so, un qualche sinonimo che differenziasse i due testi mi ha lasciato parecchio amaro in bocca. Voglio dire, almeno il vulcanico Giulio De Maria poteva diventare il fervido Giulio De Maria. Se si vuole celebrare un personaggio, importante o meno che sia, sarebbe giusto (e più dignitoso) dare il compito a chi scrive di omaggiarlo veramente, qualcuno che butti giù parole che risultino davvero qualcosa di suo, dando una propria opinione, raccontando una storia, un aneddoto, dando un giudizio, condividendo un'idea, una passione. Se si vuole omaggiare un innovatore del fumetto, un creatore, non lo si può fare copiando testi altrui, tanto meno nel 2011 quando tutti possono accedere a internet e oltre a passare per disonesto passi anche per... poco attento, mettiamola così. Non importa quanti pochi mezzi abbia "il più importante quotidiano di Modena" (vena sarcastica), se si decide di fare un pezzo lo si faccia sul serio. E lo si faccia proprio. Questo è il giornalismo, no? Nemmeno scoprire che l'autore di entrambi i testi è la stessa persona salverebbe il giornale visto che sarebbe corretto (eticamente corretto, dovremmo dire) far notare che tali note sono presenti su Wikipedia. Citare la fonte, insomma.
Invece preferiamo essere falsari e l'omaggio a un personaggio cui vorremmo porgere un pensiero importante viene sbeffeggiato dall'assenza di fantasia, dalla squallida furbizia, dal plagio. Se ne poteva uscire meglio, invece siamo cascati male anche stavolta. Speriamo che qualcuno non mandi rikiamen al povero giornalisten, meno furbo, penso, di quello che credeva di essere.