Da Gerusalemme a New York, viaggia con una marcia in più la seconda edizione di The apprentice che dal 17 gennaio sarà su SKY Uno HD il venerdì alle 21.10 per dieci puntate di 70 minuti.
Decide tutto lui e il destino di 14 persone è legato ad una sua frase : se dice 'sei fuori,' è finita. Lo ha detto l'anno scorso anche ad Aba che dopo appena due puntate ha lasciato The apprentice per poi arrivare in finale ad X factor, e non ha certo cambiato idea: «ho avuto ragione a cacciarla, doveva fare la cantante». È Flavio Briatore che nella semplicità di una maglietta e un paio di scarpe da ginnastica presenta la seconda edizione di quello che a suo avviso non è «nè un talent, nè un reality, nè un gioco» ma un lungo colloquio di lavoro per mettere alla prova ragazzi che hanno voglia di vincere.
Lo racconta mentre alle sue spalle il vento agita le palme della spiaggia bianchissima della sua ultima creatura, il Billionaire resort di Malindi dove dà lavoro a 120 persone e anche al vincitore dello scorso anno di The apprentice Francesco Menegazzo: «è bravo ed ha fatto molto bene, penso che sara» riconfermato da parte mia è stato anche meglio di quello che pensavo. Adesso sono tre mesi che è qui a Malindi, era venuto per stare due giorni...».
Ma si pensa già alla seconda edizione che lui non voleva fare fino a quando non lo ha convinto l'amico Lucio Presta. «Avevo rifiutato di farlo per Mediaset e anche in Francia, ne avevo parlato con Donald Trump ma pensavo un pò fosse una cazzata...Donald mi diceva 'è easy', ma ,easy un par di balle, è molto impegnativo se lo vuoi fare bene».
E Briatore, pluri campione del mondo in Formula Uno con la scuderia che guidava, le cose la fa sempre «per vincere». Ha vinto anche con The apprentice che è diventato un fenomeno e quest'anno replica con una serie di novità a partire dalla straordinaria location che va da Gerusalemme fino alla finale di New York ospitando personaggi come lo stesso Trump e aziende che sono state coinvolte nella gara, dalla Rainbow, alla Juventus, a Groupon.
I ragazzi poi sono molto piu «preparati della precedente edizione anche se - aggiunge Briatore - mi pare che ai giovani d'oggi manchi una cosa fondamentale che noi avevamo: la rabbia». Lui per tirargliela fuori in The apprentice, ce la mette tutta.
«Abbiamo appena concluso l'esperienza fantastica di X factor e da giovedi parte Masterchef, che lascerà poi il posto al Masterchef bambini mentre stiamo finendo le riprese di Hell's Kitchen Italia con Carlo Cracco. A gennaio intanto arriva The apprentice: sono queste le nostre cinque grandi produzioni» dice con orgoglio di padre Nils Hartmann, direttore delle produzioni originali di SKY.
Produzioni che hanno come comune denominatore il 'sei fuori!' Che è diventato tanto popolare da rimbalzare tra social network e satira tv. «Un successo certo ma non si dorme mai sugli allori e ogni volta proviamo ad alzare l'asticella come nella finale-concerto di X Factor al forum di Assago. È andata così bene che X Factor italiano è portato come esempio di eccellenza e spero che avvenga anche con The apprentice che ha in Briatore un protagonista insostituibile». Con The Apprentice si entra in un «talent atipico perchè è un lungo colloquio di lavoro ed è tutto vero, non è televisione fuffa», tanto che quest'anno sono state molte le aziende coinvolte.
Gabriele Immirzi, direttore generale Fremantle, alla conferenza stampa di Malindi con Flavio Briatore ha infatti spiegato che «quest'anno c'è stata una maggiore collaborazione delle aziende per la realizzazione di un programma veramente in grande stile e con una finale a New York molto impegnativa».