James Murdoch
Dieci anni sono un traguardo significativo per fare un bilancio del proprio business e, al tempo stesso, per ripensare, rivedere la strategia industriale. Così, Sky Italia, la pay tv satellitare che ha debuttato il 31 luglio del 2003 (nascendo dalle ceneri della fusione tra Tele+ e Stream), dopo avere archiviato il decimo esercizio il 30 giugno scorso con una perdita di 48 milioni (a fronte di un utile superiore agli 85 milioni dell'anno precedente tutto girato a riserva straordinaria) a causa dell'incremento degli investimenti per l'acquisto dei diritti televisivi (1,46 miliardi, di cui 901 milioni per gli eventi sportivi, con una crescita del 18,7% anno su anno) ha deciso di avviare la fase 2 del progetto di consolidamento della presenza sul mercato locale. Un ruolo che la vede tra i leader di mercato per ricavi consolidati e terzo polo per ascolti (viaggia a una media giornaliera del 7-8% sommando tutti i canali della piattaforma) alle spalle di Rai (37,5%) e Mediaset (33,07%) e davanti all'altro broadcaster Usa Discovery Channel (5,38%) e La7 (3,68%).Un percorso già segnato dall'amministratore delegato, Andrea Zappia, che dal suo arrivo, agosto 2011, ha puntato subito più sulla qualità dei contenuti prodotti e della clientela che sui volumi in senso lato. E che ora ha implementato ancora di più con i diritti sportivi esclusivi acquistati (Formula 1, MotoGP, Olimpiadi, Champions League e altri sport), con la produzione originale di serie tv e film e con format che hanno già bucato lo schermo come X-Factor (musica), Masterchef (cucina), The Apprentice (business). Mix che fa leva soprattutto sul bouquet di canali satellitari a pagamento ma che adesso punta forte anche sull'unica emittente free, ovvero Cielo.
Canale quest'ultimo, che con gli sforzi produttivi fatti in questi ultimi anni ha raggiunto, proprio a dicembre, il picco di ascolti: media dell'1,31% in prima serata, superiore a quella di Real Time e DMax, scuderia Discovery. "Il fatto che l'azienda abbia continuato a superare i competitor anche in un periodo di forte pressione economica", scrive James Murdoch, presidente di Sky Italia nella lettera di accompagnamento al bilancio chiuso il 30 giugno 2013 e consultato da MF-Milano Finanza, "è la riprova della forza della sua offerta e dell'estrema focalizzazione della dirigenza nel tener fede alla propria missione. Per questo, anche se il clima economico non è dei più favorevoli, sono convinto che Sky Italia riuscirà a cescere ulteriormente in futuro".
E se difficilmente tornerà alla soglia record dei 5 milioni di abbonati toccati nell'ottobre del 2011, l'azienda controllata dalla 21st Century Fox dei Murdoch, conta di risalire lentamente la china avvicinandosi a quota 4,8 milioni, grazie alle nuove sottoscrizioni dell'autunno e al richiamo di eventi sportivi quali le Olimpiadi invernali di Sochi 2014 (scattano il 7 febbraio) e i Mondiali di calcio del Brasile, che inizieranno il prossimo 12 giugno, rispetto ai 4,756 milioni di clienti del giugno 2013 e ai 4,9 milioni dello stesso mese dell'anno precedente.
Un peso comunque rilevante in un mercato che vale complessivamente 7 milioni di abbonati. La volontà di non fare la corsa all'ultimo abbonato la dimostra il fatto che nell'ultimo esercizio fiscale l'Arpu (ricavi medi per utente) è cresciuto di 1 euro da 40,5 a 41,5 euro. Politica perseguita con una maggiore attenzione al cliente di fascia alta. "Lo scorso anno abbiamo registrato un incremento dei ricavi per cliente, insieme a una significativa riduzione del tasso di churn (tasso di abbandono del servizio, ndr) nonostante il contesto economico complicato", ha specificato ancora Murdoch jr nella lettera introduttiva al bilancio. "Questi risultati riflettono la leadership di Sky fra gli operatori televisivi italiani in termini di ricavi".
Per proseguire su questa strada, la pay dopo il lancio di Sky Go (la tv in mobilità che conta su 1,8 milioni di utenti), il servizio Restart (2 milioni di download a Natale per rivedere i film), farà debuttare entro la fine del primo trimestre il progetto River per contrastare il servizio Infinity lanciato da Mediaset (2 milioni di abbonamenti per Premium, la pay del Biscione). Si tratta della cosiddetta over-the-top-television ovvero la visione di cinema, serie tv e sport via internet. River completerà l'offerta Sky non solo sul fronte dei contenuti ma anche sul fronte della barriera d'accesso per la clientela. Perché questa soluzione che non prevede l'obbligo dell'abbonamento sarà low cost (dai 9,99 euro ai 19 euro). E di fatto andrà a coprire l'ultima fetta di mercato ancora scoperta per Sky che invece offre i pacchetti tradizionali a un prezzo d'accesso di 19 euro al mese.
L'alta mossa strategica, poi, sarà il consolidamento del palinsesto del canale digitale Cielo. La programmazione, infatti, registrerà un incremento dei contenuti esclusivi. E se Discovery porterà il 6 Nazioni di rugby (un tempo su La7) su DMax, l'emittente gratuita di Sky si appresta a mandare in onda parte della programmazione dedicata alle Olimpiadi invernali di Sochi. In questo senso, secondo indiscrezioni raccolte da MF-Milano Finanza, il Motomondiale che scatterà a marzo (MotoGP, Moto2 e Moto3), del quale Sky ha l'esclusiva integrale, verrà veicolato in maniera importante su Cielo nell'arco dei singoli weekend di gara.
Il tutto senza trascurare una revisione della spesa corrente che prevede risparmi per 150 milioni su base biennale come previsto dal piano d'intervento firmato da Deloitte su una base di costi aggredibili di 1,2-1,3 miliardi.
Andrea Montanariper "MF-Milano Finanza"