Sleeping With The Enemy: Coco Chanel’s Secret War

Creato il 20 agosto 2011 da Sandfashionblog

Una nuova biografia afferma che Coco Chanel è stata una spia nazista e fortemente antisemita.

A new biography alleges Coco Chanel was a Nazi spy and a rabid anti-Semite.

Un nuovo libro sulla vita di Coco Chanel rafforza la tesi secondo cui la stilista francese avrebbe collaborato con i nazisti durante la seconda guerra mondiale. In “Sleeping With The Enemy: Coco Chanel’s Secret War”, Hal Vaughan, un veterano 84enne della Seconda Guerra Mondiale, giornalista americano trapiantato a Parigi e autore di altri due libri storici, afferma non solo che Gabrielle Chanel è stata amante dell’ufficiale tedesco Hans Gunther von Dincklage, fatto già ben noto, ma, basandosi su archivi inglesi, francesi, tedeschi e americani, documenta anche il suo diretto coinvolgimento come spia in missioni a Madrid e Berlino con Dincklage e altri per reclutare nuovi agenti disposti a servire la Germania. La sua matricola era F-7124 e il nome in codice “Westminster,” che faceva riferimento al Duca di Westminster con cui anni prima aveva avuto una relazione.
“Vaughn rivela che Chanel era più di una semplice simpatizzante e collaboratrice dei nazisti. Era un’agente nazista immatricolata – ha dichiarato l’editore di New York, Alfred A. Knopf – che lavorava per l’organizzazione di spionaggio militare Abwehr. “Sleeping with the Enemy” ricostruisce il modo in cui Coco Chanel è diventata un’agente dell’intelligence tedesca, come e perché è stata arruolata in numerose missioni di spionaggio e, infine, come è sfuggita all’arresto in Francia dopo la fine della guerra”. Il Barone von Dincklage stesso, d’altra parte, era una spia professionista che “guidava una cerchia di spie nel Mediterraneo e a Parigi e riferiva direttamente al ministro della propaganda nazista Joseph Goebbels, braccio destro di Hitler”.
Sembra, inoltre, che Chanel fosse profondamente antisemita sebbene all’epoca non si distinguesse dai numerosi compatrioti di alto profilo che successivamente si scoprirono essere stati dei collaborazionisti durante l’occupazione del 1940-44. Dopo la guerra, si è trasferita in Svizzera, prima di tornare a Parigi per riprendere la sua carriera nella moda. Non è stata mai incriminata per alcun atto illecito ed è morta a Parigi nel 1971, all’età di 87 anni.
Un rappresentante della maison Chanel, comunque, ha avanzato dubbi sul contenuto del libro.
“Quel che è certo è che ha avuto una relazione con un aristocratico tedesco durante la guerra. Chiaramente non era il periodo migliore per avere una storia d’amore con un tedesco, anche se il Barone von Dincklage era di madre inglese e lei lo aveva conosciuto prima della guerra”, ha replicato la fashion house in un comunicato dove ha contestato anche le accuse di antisemitismo nei confronti della stilista, dicendo che se così fosse stato Chanel non avrebbe avuto amici ebrei, né avrebbe avuto legami con la famiglia di finanzieri Rothschild.
A lungo si è parlato del fatto che Chanel potesse essere stata una spia e che fosse stata rilasciata dopo essere stata interrogata da un giudice francese sui suoi rapporti con la Germania nazista. Il libro, che è il risultato di quattro anni di intenso lavoro scaturito da un ritrovamento accidentale nell’archivio nazionale della polizia francese, contiene alcuni estratti della testimonianza in tribunale di Mademoiselle.
“Stavo cercando un’altra cosa e mi sono imbattuto in un documento che diceva: “Chanel è un’agente nazista, la sua matricola è bla bla bla e il suo nome in codice è Westminster”. Guardo bene il documento – ha dichiarato Vaughan – e mi chiedo: “Che diavolo è?”. Non potevo credere ai miei occhi. Poi ho cominciato davvero ad andare a caccia di informazioni in tutti gli archivi: negli Stati Uniti, a Londra, a Berlino e a Roma. Mi sono imbattuto non in uno, ma in 20, 30, 40 materiali d’archivio assolutamente fondati su Chanel e il suo amante, il Barone Hans Gunther von Dincklage, che era una spia professionista dell’Abwehr”.


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