Anno 2003. Un sabato sera come tanti, ma quella sera non mi sentivo e così avevo deciso di rimanere a casa.
Poi l'amica di sempre mi chiede di fargli compagnia, insiste e così nonostante tutto andai. Quella sera conobbi l'uomo che per molti versi ha cambiato la mia vita. Siamo stati insieme tre anni, ma la storia era finita da tempo. Lui fin dal principio si era mostrato denigratorio, e sempre pronto a giuidicare gli altri e di conseguenza me.
A quel tempo ero molto giovane e molto più testarda di quanto lo sono adesso, avevo delle credenze e dei modi di pensare che portavo avanti con grande determinazione, e spesso mi trovavo a combattere contro i cosidetti "mulini a vento". Mi imbattevo in crociate senza fine, dove ero io a pagarne le conseguenze. Io ero così e questo non andava bene, non gli andava bene, e tale atteggiamento era motivo di fortissimi litigi. Io l'amavo, o perlomeno credevo di amarlo. Mi lasciava e mi riprendeva quando voleva, ci davamo appuntamento e quando mi veniva a prendere mi diceva che non saremmo più usciti. Questo suo modo di comportarsi mi devastava, non lo comprendevo, mi faceva arrabbiare, ma allo stesso tempo non riuscivo a reagire.
In nome dell'amore o di qualcosa che non volevo vedere e tantomeno arrendermi, ho permesso di farmi denigrare e risucchiare.
Ci sono dei rapporti di coppia che possono far vacillare la tua mente, la tua personalità, il tuo modo di essere, facendoti entrare in vortici senza fine, e per molto tempo anch'io ho provato quella sensazione di non ritorno, dove alla fine credi di non andare bene e di non valere niente.
Lui mi faceva sentire così.
Lui ogni giorno mi ripeteva questo, e pur quanto mi sforzassi di non credergli, una piccola parte rimaneva.
Un giorno, dopo l'ennesima lite furiosa, e con una grande forza interiore, decisi di chiudere definitivamente, non volevo più sentirlo nè vederlo, avevo toccato il fondo, adesso potevo solo risalire.
I sentimenti che dicevo di provare, si dimostrarono meno intensi di quanto credessi, piano piano mi resi conto di quanto fossi entusiasta e felice della mia decisione. Putroppo il recupero di me stessa fu un percorso molto doloroso. Nel ripensare, spesso mi sono trovata a piangere, e non per lui, ma per me, perchè a distanza di tempo, ancora non riuscivo a perdonarmi di come mi ero fatta trattare, di cosa avevo permesso che mi dicesse.E' stata una storia complicata e negativa. Una parte di me riserva ancora del rancore, ma una parte di me, riflette, perchè proprio grazie a questa esperienza che ho capito cosa volevo e soprattutto chi ero.
Oggi, quando penso a quella storia e a ciò che è stato, mi viene in mente quel sabato sera di 10 anni fà, e di come una decisione banale certe volte può cambiare la tua vita.