Un problema recentemente scoperto in due sensori del sistema di propulsione per l'ingresso in atmosfera, la discesa e l'atterraggio, ha fatto slittare la data di lancio della missione ExoMars da gennaio a marzo 2016, come annunciato recentemente in un comunicato.
ExoMars fa parte del Programma Aurora ed è uno sforzo congiunto dell'agenzia spaziale europea ( ESA) e russa ( Roscosmos).
In accordo, le due agenzie hanno ora formalmente fissato la partenza al 14 marzo 2016.
La missione si sviluppa in due fasi.
La prima inizierà appunto il prossimo anno con l'invio di una sonda, il Trace Gas Orbiter ( TGO) che resterà nell'orbita di Marte per studiare la presenza di metano ed altri gas nell'atmosfera del pianeta, e di un modulo dimostrativo, Schiaparelli (così chiamato in onore dell'astronomo italiano Giovanni Schiaparelli).
La seconda parte della missione inizierà a maggio 2018 con il lancio della Rover and Surface Platfor che toccherà il suolo marziano a gennaio 2019, quando un lander russo rilascerà sulla superficie un rover europeo.
Si separerà dall'orbiter tre giorni prima di raggiungere il Pianeta Rosso, entrando in atmosfera a 21.000 chilometri orari. Dopo un po' di "aerobraking" (letteralmente "frenamento ad aria", una manovra che frena la navicella per attrito con gli strati più alti dell'atmosfera di un pianeta) e l'apertura di un paracadute, un sistema di propulsori frenerà la corsa del modulo a meno di 5 chilometri orari, ad un'altezza di circa 2 metri sopra la superficie. A quel punto, i propulsori si spegneranno e il modulo toccherà il suolo marziano dove una "struttura deformabile" attenuerà il colpo.
Il tutto, dall'ingresso in atmosfera all'atterraggio, durerà appena 8 minuti.
Mentre per la seconda fase della missione erano stati proposti quattro siti candidati ( Mawrth Vallis, Oxia Planum, Hypanis Vallis e Aram Dorsum), Schiapparelli atterrerà in Meridiani Planum, una zona di Marte oramai ben nota grazie al rover Opportunity.
Il modulo collezionerà dati atmosferici durante la discesa ed analizzerà il sito di atterraggio ma, trattandosi fondamentalmente di un progetto dimostrativo in vista delle future missioni, la sua capacità scientifica sarà limitata. Lavorerà solo per un breve periodo alimentato dalle sue batterie, dopodiché rimarra un bersaglio inerte per successivi esperimenti laser, un po' come i pannelli catarifrangenti lasciati sulla Luna dalle missioni Apollo.
La nuova data di lancio è la cosiddetta opzione di back-up, che va dal 14 al 25 marzo, ossia l'ultima chance che consentirà di raggiungere Marte entro il mese di ottobre.