Criminalità organizzata e gioco d’azzardo una lunga liason quasi d’amore. Recentemente però gli uomini della Guardia di Finanza hanno bloccato un grosso giro d’affari.
Tanti i fermi, tanto il giro d’affari.
Tra le inchieste de La Repubblica se ne trova una che riguarda Nicola Femia detto “Rocco”, indagato e fermato per gioco d’azzardo e slot machine.
Anche a Roma c’è una delle macchinette slot machine che parrebbe essere di Rocco e dei suoi amici e sarebbe n Piazzale Flavio Biondo nei pressi della stazione di Trastevere di Roma . A riprova ci sarebbero delle intercettazioni che dimostrerebbero la proprietà della slot machine che portava almeno 750.000 euro al mese. Poi ci sarebbero dei video con dell’audio e da quelle intercettazioni si capirebbe come si gestisce il giro degli slot illegali.
Si sentirebbe: “Le macchinette sono truccate non esistono macchinette legali e se ti beccano la responsabilità, è di chi te le ha date. Se c’è una multa o un sequestro paga il fornitore….”.
Nel giro non ci sarebbero solo calabresi ma anche napoletani e romani, sembra si parli persino di mazzette e di corruzione, poi si specificherebbe persino che “Per ogni macchinetta il gestore incassa 2.000 euro al mese. Pensa quanto prende il fornitore”. E poi, dice, c’è sempre uno spacciatore di cocaina: “La cocaina ti fa giocare fino a perdere tutto”.
Dalle intercettazioni si capirebbe che per gestire il giro di una macchinetta illegale servono circa 6 persone, così infatti direbbe Rocco,
“C’è quello che ti fa la scheda, quello che ti fa il mobile, quello che te la trasporta, quello che te la programma, quello che te la viene a scaricare e quello che te la manomette… Ma non conoscerai mai il capo”.
Non esisterebbero solo slot machine ma anche bische clandestine sui tir.