Usa 1998
con Denis Leary, Kirsten Dunst, Gregory Smith, Jay Mohr, David Cross
regia di Joe Dante
La multinazionale Globotech acquisisce una fabbrica di giocattoli imponendo una produzione diseducativa e violenta a base di soldatini. Per ubbidire al nuovo diktat uno dei costruttori monta sulla nuova linea un microchip militare di ultima generazione. Il figlio di un giocattolaio, Alan, ottiene in anteprima l'intera serie di giocattoli scoprendo quanto possa essere mortalmente pericoloso il Commando Elite determinato sterminare i nemici Gorgonauti..
Avevo visto Small Soldiers quando era uscito in sala e mi aveva divertito nonostante le molte molte critiche negative che stigmatizzano il film ancora oggi. Rivedendolo scopro che la pellicola non è invecchiata per nulla negli effetti speciali nonostante i passi da gigante fatti in materia nell'ultimo decennio.
Le accuse di essere una pellicola dalla critica semplicistica contro l'incombente avvento tecnologico a favore di un modo di vivere più naturale incarnata dai due padri, il giocattolaio contrario alla violenza e il vicino patito di strumentazioni elettroniche, si smonta nel presente vedendo quanto la tecnologia sia presente nelle nostre vite e la facilità con cui il Commando Elite si muove su mezzi meccanici fa pensare alle guerre contemporanee gestite dai droni: non per nulla nel sottofinale amaro in cui il capo della multinazionale Gil Mars quieta tutte le coscienze a suon d'assegni, l'astuto dirigente decide di riutilizzare i soldatini spedendoli a prezzo maggiorato a qualche banda di guerriglieri sudamericani.
La satira dei film d'azione anni '80 che nel 1998 poteva sembrare fuori tempo massimo, acquista nuova linfa oggi che il genere sta vivendo un revival, vedi I Mercenari ecc.. per cui oltre alle citazioni di film come Patton Generale d'acciaio, risulta molto divertente la parodia della retorica militare quando muore il primo soldato del Commando Elite sulle note di una triste marcia militare riuscendo a strappare perfino una lacrimuccia al granitico comandante Chip Hazard.
Anche il gioco di rimandi cinefili è antipicipatorio della moda che prenderà piede con le grandi produzioni a cartoni animati della Pixar e per dirla tutta ho l'impressione che i Gorgonauti, gli alieni dall'aspetto mostruoso ma di buon cuore che vogliono solo tornare a casa, siano stati d'ispirazione per Monster e Co (il mostro con la testa incassata tra le spalle, l'essere monocolo) mentre il volto di Archer viene ripreso da Diego, la tigre dai denti a sciabola de L'era glaciale.
Vogliamo poi dire che il nome inglese dei Gorgonauti è Gorgonites che ricorda molto quello dei giocattoli di successo dei Gormiti?
Saranno tutte casualità ma di certo non sono poche..